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Lazio, scontri a Formello

La contestazione dei tifosi

Reja firma fino al 2011

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Cronaca di una contestazione annunciata: Lazio sotto assedio. Più di mille tifosi hanno manifestato il loro malcontento contro società e allenatore alla ripresa degli allenamenti della squadra. Il solito faccia a faccia all'ingresso dell'impianto sportivo, uno scambio di vedute con Rocchi, Firmani, Kolarov, Matuzalem e Diakitè, i soliti cori contro il presidente Lotito e il tecnico Ballardini, arrivato verso le undici nel centro sportivo di Formello anticipando l'arrivo del popolo laziale. Il confronto con i calciatori, è stato quasi una supplica, con sostenitori esasperati che cercavano di trovare rassicurazioni negli occhi dei loro stessi idoli. La manifestazione, in avvio comunque civile, ha vissuto momenti di tensione quando un gruppo di tifosi ha forzato un'entrata secondaria su via di Prato Roseto invadendo il centro sportivo. A quel punto, la Polizia in assetto da guerra, ha deciso di risolvere la situazione caricando tutti coloro che si stavano dirigendo verso il terreno di gioco per assistere all'allenamento, colpendo nel mucchio senza distinzione. Nel marasma generale coinvolti adolescenti, donne e qualche bambino. Alla fine degli scontri, undici fermi e sei feriti. Tra i calciatori intanto si insinuava il dubbio su chi dovesse dirigere l'allenamento: Ballardini, virtualmente esonerato ma ancora in carica, oppure Reja, bloccato da una mareggiata sull'isola di Brac. Nessuno dei due: i giocatori restavano chiusi negli spogliatoi in attesa che venisse ristabilita la calma. Successivamente si spostavano in palestra agli ordini dei due preparatori atletici. E anche quando la situazione veniva riportata alla normalità, con l'agibilità dei campi di calcio - intorno alle 15.45 n.d.r. - Ballardini decideva di lasciare la squadra in palestra: un'armata Brancaleone allo sbando, con un allenamento autogestito a pochi giorni dalla trasferta di Parma. Il diesse Igli Tare assisteva alla scena senza prendere posizione, rispettando le scelte di Ballardini. Il tecnico restava per tutto il tempo nello spogliatoio insieme al suo secondo Carlo Regno. Nel contempo si spargeva la voce di un ritiro anticipato a Coverciano per preparare la prossima trasferta contro la squadra emiliana, ma l'ipotesi veniva smentita in serata dalla stessa società. Contro il presidente arrivavano anche le parole di Francesco Rutelli: «Sono un abbonato, Lotito pensi alla lazio e non si faccia distrarre da operazioni immobiliari che non verranno mai realizzate come l'ipotetico stadio in una zona inedificabile». A sostegno dei laziali quelle del sindaco Alemanno: «La retrocessione é inaccettabile, presto incontrerò i tifosi e sarò garante: farò di tutto per responsabilizzare gli amministratori della Lazio». A Formello, intanto, scendeva la sera: anche i tifosi più esasperati riprendevano la strada di casa mentre via via i giocatori uscivano dal centro sportivo. Nel quartier generale della Lazio restava Ballardini con il suo staff, per vivere l'ultima notte da nocchiero della Lazio. Ma a un passo dall'iceberg, forse la svolta. Oggi é un altro giorno: inizia l'era di Edy Reja.

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