Biaggi-Aprilia-Alitalia Parte la sfida tricolore

FIUMICINO - Quaranta titoli mondiali, esperienza e talento da vendere in tutti i campi: sport, produzione, servizi. Il trittico delle meraviglie, rigorosamente targato Made in Italy, è pronto per stupire il mondo. Location d'eccezione l'Hangard Paintig di Fiumicino: che altro non è che il posto dove fino a qualche tempo fa Alitalia verniciava i suoi velivoli. Ieri invece la compagnia di bandiera ha usato l'enorme container per suggellare e rpesentare al mondo l'accordo con Aprilia e Max Biaggi per il mondiale Superbike che inizierà dall'Australia il 28 febbraio prossimo. I numeri e la tecnologia sono tutti dalla parte della nuova avventura italiana che proverà a fare quello che non è mai riuscito a nessuno finora: vincere un mondiale Superbike con un pilota italiano. Anzi, di più, con tutto italiano: a partire dalla moto, proseguendo per lo sponsor principale (Alitalia appunto), ma anche continuando la joint venture con Eni (altro colosso del Made in Italy) e finendo con uno staff tecnico tutto italiano. Ed è stato proprio il tricolore a tener banco ieri mattina a Fiumicino con Biaggi infilato dentro la sua nuova tuta sulla quale campeggia, a centro petto, lo stemmone Alitalia. Come sempre il romano quattro volte campione del mondo, ha volato basso alla vigilia di un campionato, ma l'obiettivo di questa nuova scommessa è chiaro: vincere il titolo. Dopo un anno di avvio ben rodato (una gara vinta e dieci podi), è arrivato il momento della svolta. «Abbiamo fatto un gran lavoro in svilluppo della moto - attacca il romano - anche se durante i test siamo stati sfortunati con il tempo ed abbiamo potuto provare poco o niente. Ma i tecnici comunque sono fiduciosi e vincere il Mondiale Superbike su una moto italiana è il mio obiettivo sin dal debutto. Quest'anno abbiamo grandi possibilità». Sulla stessa lunghezza d'onde l'intervento di Leo Mercanti responsabile di Aprilia Racing: «Abbiamo il dovere di difendere la grande tradizione che ci contraddistingue nelle due e quattro ruote. Tutti ci danno per favoriti ma dovremmo aspettare le prime due o tre gare per capire quale sarà il livello raggiunto dal nostro lavoro. Con Max e il giovane Leon (l'altro pilota ieri sul palco al Leonardo Da Vinci) abbiamo due ottimi piloti e molte possibilità di far bene». Già e da ora tutti al lavoro a testa bassa per mettere appunto quell'arma da guerra, bellissima, che è la nuova Aprilia Rsv4: la colorazione tricolore le dona non poco. Ma per vedere se l'accostamento funziona bisognerà aspettare ancora qualche settimana: 28 febbraio a Phillip Island.