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Ranieri, missione Fiorentina

Totti esulta con i compagni di squadra

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Aveva diciassette anni Claudio Ranieri quando Celentano cantava Azzurro. Ma su quel «treno dei desideri», il tecnico giallorosso, c'è salito in piena corsa con tutta la «sua» Roma al seguito, a quasi sessant'anni. Ed è un treno carico di speranze e voglia di restare al secondo posto in classifica, quello con il quale ieri la Roma ha raggiunto Firenze dove stasera, stadio Franchi, giocherà il posticipo della 23esima giornata di campionato contro la Fiorentina. In palio tre punti pesanti, ma anche una serie di numeri impressionanti: vincendo Ranieri eguaglierebbe il suo primato personale di risultati utili consecutivi, diciannove, raggiunti proprio quando era alla guida della Fiorentina. E per uno strano scherzo del destino, stasera a Firenze si affrontano proprio i due tecnici dati come probabili eredi della panchina di Lippi alla guida della nazionale subito dopo il Sudafrica. Ci scherzano sopra, Prandelli se la cava con un «bischerate» molto toscano (ma lui non è di Brescia?), mentre Ranieri, che sull'argomento ha già dato, improvvisa sulle qualità del collega: «È bravo, lo meriterebbe». Detto questo quello che conta erano e restano i numeri sui quali però il tecnico giallorosso fa spallucce. «Se non ci foste voi a ricordarmelo neanche ci farei caso - dice nella conferenza stampa della vigilia - e non mi interessano numeri e record. A me interessa solo la partita di domani (oggi, ndr) e pensare di fare bene». E per farlo dovrà comunque sfatare un tabù che resiste ormai da un lustro: la Roma non vince a Firenze dal gennaio del 2005 (Cassano-Montella) e nella precedente gestione, quella Spalletti, ha sempre sbattuto la faccia al Franchi: tre pari beffa e una sconfitta. Il diktat di Ranieri è chiaro, vuole una Roma compatta e attenta a non fare errori. «Commettiamo ancora delle ingenuità, abbiamo dei difetti. Il calcio è così magari migliori nei particolari e poi prendi gol per un episodio sfortunato. Noi dobbiamo sempre fare la prestazione però, sempre scendere in campo con la massima attenzione. Pronti poi ad accettare il risultato del campo, ma sicuri di aver sempre dato tutto». Sa benissimo Ranieri che dall'altra parte del campo ci sarà una Fiorentina con un maledetto bisogno di punti. «È una squadra concreta e solida. Credo che la vicenda Mutu inevitabilmente abbia cambiato qualcosa nell'assetto tattico, ma c'è comunque Jovetic che è uno dei giovani più forti del campionato e che comunque forma un'ottima coppia con Gilardino». E proprio sull'attacco del futuro chiude Ranieri che, tra le righe, lodando le qualità tattiche di Vucinic lo dice chiaramente cosa ha in testa per la sua Roma. «Mirko deve imparare a fare il lavoro che faceva un tempo Delvecchio»... se non è una prova tecnica di tridente questa!? Aspettando il ritorno di Toni, il grande assente di questa sera a Firenze.

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