Con gli inglesi ci vorrà più coraggio
Dataper scontata la differenza con l'Irlanda, campione in carica e attualmente migliore europea, e sottolineata l'influenza negativa per l'Italia dell'interpretazione del match da parte dell'arbitro, è opportuno sperare in qualcosa di più. Ci si chiede a cosa serva schierare Gower - un centromediano di apertura - per farlo giocare dieci metri dietro alla linea del vantaggio, inibendo così la sua dote migliore: variare le giocate in attacco. Impossibile creare problemi alle difese avversarie se si continuano a gestire i possessi offensivi con la lentezza e la prevedibilità di Dublino: «Più che un problema di personalità dovremo rivedere qualcosa nel piano di gioco», ha osservato il capitano infortunato Sergio Parisse, per l'occasione commentatore tv. Evidentemente gli ordini di scuderia prevedevano un gioco conservativo, ma la logica sfugge. L'Italrugby, che anche a Dublino ha portato più di 6000 italiani innamorati, merita maggiore coraggio, con l'Inghilterra è ora di osare.