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Ranieri insegue Capello

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Centogiorni dopo la Roma non conosce più la parola «sconfitta». Da Udine, ultimo campo su cui i giallorossi sono stati battuti lo scorso 28 ottobre, all'Udinese piegata all'Olimpico giovedì sera, Ranieri ha trasformato una stagione a rischio fallimento in una marcia trionfale. In città e attorno alla squadra si respira l'entusiasmo del periodo delle undici vittorie consecutive ottenute con Spalletti nel campionato 2005/06. E ora il nuovo allenatore può andare all'inseguimento di se stesso e di Fabio Capello. La Roma inarrestabile di Ranieri non perde da oltre tre mesi, ha vinto le ultime sette gare ed è arrivata a diciotto risultati utili consecutivi tra campionato e coppe. Nel dettaglio: nove vittorie e tre pareggi in serie A, tre successi in Europa League e altrettanti in coppa Italia. Il tecnico testaccino ha costruito una striscia più lunga soltanto una volta in carriera, quando guidava la Fiorentina. Quella di Batistuta e Rui Costa, per intenderci, che nella stagione 1995/96 riuscì a non perdere per diciannove partite di seguito. Manca un ultimo ostacolo, guarda caso rappresentato proprio dai viola nella sfida di domani sera, e Ranieri potrà festeggiare il bis. Ma con una Roma così in salute è lecito spingersi con lo sguardo oltre. Non serve un binocolo perché a portata di mano c'è un altro traguardo storico che riguarda la storia giallorossa. Nel 2003-04, con Capello in panchina, le partite consecutive senza sconfitte tra campionato, coppa Uefa e coppa Italia furono venti: dal successo del 31 agosto a Udine l'imbattibilità durò oltre quattro mesi fino al ko interno con il Milan, per un totale di quindici vittorie e quattro pareggi. Un record? No. La «mitologica» Roma di Nils Liedholm fece ancora meglio, mettendo in fila le ultime ventotto partite della stagione 1980-81 e le prime sette della successiva senza perdere mai. Curiosità: le strisce positive più lunghe nella storia romanista non coincidono con gli scudetti conquistati. La regolarità aiuta a vincere ma non basta, soprattutto da quando un successo vale tre punti. Ranieri adesso vuole fare un passo alla volta. Di fronte c'è un avversario insidioso come la Fiorentina che ora è distante undici punti dai giallorossi (con una partita da recuperare contro il Milan) e prepara la partita di domani sera come l'ultima chance per salire sul treno che porta in Champions. Ma la Roma non vuole fermarsi proprio ora, sul più bello. Dopo il posticipo del «Franchi» in campionato giocherà due volte consecutive all'Olimpico (con Palermo e Catania) dove gli avversari ultimamente perdono e basta. Da dopo il ko di Livorno i giallorossi in casa non hanno fallito un colpo: dodici successi su dodici gare. Le uniche «frenate» sono arrivate nella Milano nerazzurra, la Genova blucerchiata e a Cagliari. Senza quei tre pareggi il record romanista delle undici vittorie di Spalletti sarebbe già battuto. Ma a Ranieri va benissimo così.

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