Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il derby milanese non è finito

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

DarioNicolini MILANO Ne ha sempre per tutti. In negativo, più spesso, a volte però anche con parole benevole. Quasi a sorpresa, come nel caso di Zaccheroni (quello del «chi mi critica ha perso 5-1 in casa con l'Arsenal» di pochi mesi fa, per intenderci). Mourinho prima di concentrarsi del tutto sul Parma ha commentato il tema allenatori in casa Juve, a difesa di entrambi. «Non mi piace e sono dispiaciuto quando uno è esonerato e poi sono sempre soddisfatto quando un tecnico che è fuori ha l'occasione di tornare. Quindi ora sono felice che un allenatore con la carriera e la storia di Zaccheroni torni in una grande squadra». Però. Mica poco da uno come Mourinho. Che ha elogi anche per il rivale odierno. «Il Parma – sostiene – è una delle sorprese positive del campionato, con una metà formata da giovani di qualità e l'altra da giocatori di grande esperienza. Inoltre è molto difficile indovinare cosa farà Guidolin, che è uno furbo». E che potrà contare sulle defezioni importanti si Sneijder e Lucio, squalificati, Stankovic ed Eto'o fuori per problemi fisico-atletici. E la polemica? Eccola, immancabile: ancora sul Milan. «Qualcuno – spiega parlando di coppa Italia - ha cambiato le date, fatto un casino, ma poi ha perso con noi e l'Udinese. Quello che invece noi preferiamo è di giocare quando si deve giocare. Noi organizziamo il lavoro, gli allenamenti e anche il riposo sui calendari e ci dispiace quando arriva qualcuno dalla luna e ci fa cambiare i programmi». Immancabile. È il suo stile. Come, dall'altra parte, Leonardo ha il suo. Tutto diverso. «Dovrei sentirmi offeso? – si chiede Leo sulle provocazioni mourinhiane post derby - non lo sono, affatto. Ognuno ha il suo modo di essere, ognuno dice quello che vuole e ha la sua verità. Quello che conta è che l'Inter è una squadra fortissima che si è rafforzata ulteriormente». Ma anche che lui, e il suo Milan, non molleranno. A partire dalla partita di oggi pomeriggio, a San Siro, contro il Livorno. «Il campionato continua, è aperto. Ci sono ancora un sacco di partite. Siamo a meno 9 dall'Inter, con una gara in più da giocare. Certo la sconfitta con l'Inter pesa, ma ritengo che sia stata più un episodio che altro, così come quella con l'Udinese». Due episodi non fanno una prova, per Leo. Che potrebbe dover rinunciare a Pirlo. Per il resto tutto ok, tranne forse il morale. Quello che un rivale come Mourinho, indirettamente, ti può aiutare a rinfrancare.

Dai blog