Rivoluzione tecnica ispirata dalla Brawn
Iltallone d'Achille del 2009 si trasformerà nel punto di forza del 2010. Il doppio diffusore che ha infiammato - soprattutto fuori dalla pista - la scorsa stagione, ha avuto un ruolo determinante nel destino della Rossa negli ultimi mesi. A spiegarne il motivo è il progettista di Maranello Aldo Costa: «La F60 era nata intorno al kers, e c'era veramente poco spazio nel retrotreno per inserire il diffusore a due piani nel corso della stagione. Per questo abbiamo interrotto lo sviluppo e ci siamo concentrati sul 2010». Stavolta lo spazio per il diffusore, specie in assenza del kers, c'è tutto, e attorno ad esso è ruotata tutta la progettazione. Non a caso gli uomini di Maranello si sono guardati bene dal mostrare il retrotreno della F10. Nell'interpretazione della parte posteriore della vettura dovrebbero esserci gli ingredienti per la stagione della riscossa. Le altre modifiche introdotte sono tutte figlie dei cambi regolamentari. Serbatoio raddoppiato per contenere tutta la benzina per concludere una gara dopo l'abolizione dei rifornimenti. E macchina più lunga di circa quindici centimetri per ospitarlo. Il musetto rialzato e «bucato», invece, ricorda quello usato nella scorsa stagione dalla sorprendente Red Bull. Le gomme anteriori più strette, inoltre, hanno portato i tecnici a distribuire i pesi soprattutto sulla parte posteriore della monoposto, specie adesso che, con le macchine pesantissime all'inizio, freni e pneumatici saranno sottoposti a sollecitazioni molto maggiori. Fari puntati anche sull'affidabilità. «Abbiamo effettuato una serie di test al banco (al simulatore, ndr) per evitare tutti i contrattempi che hanno segnato le stagioni precedenti», ha puntualizzato ancora Costa. Ma parte fondamentale giocherà la benzina. Dati alla mano i motori di Mercedes e Renault consumano molto di meno di quello della Ferrari. Quest'ultima potrebbe essere costretta a iniziare le gare con un peso di dieci chili superiore rispetto alle avversarie. Un handicap quantificabile in circa tre decimi al giro. Col blocco dello sviluppo è impossibile agire sui propulsori. Si può intervenire solo sul carburante, ed è per questo che i tecnici di Maranello hanno lavorato gomito a gomito con quelli della Shell. Obiettivo, creare una miscela a consumo più lento, più efficiente. Ieri, nel corso della presentazione della F10, tutti si sono detti soddisfatti dei risultati raggiunti su questo versante. Ma la riprova la si avrà solo in pista. Anche a Valencia, però, i risultati cronometrici saranno di difficile valutazione: le monoposto saranno ancora in pieno sviluppo e ognuno girerà con un quantitativo di benzina differente. Per capire dov'è davvero la Ferrari rispetto alle avversarie bisognerà attendere venerdì 12 marzo, quando si scenderà in pista per le libere del Gp del Bahrain. Ma non finisce qui, perché altre modifiche importanti sono previste dalla quinta gara, con i primi Gran Premi europei. Car. Sol.