Caos Ledesma, vince Lotito

Sul filo del rasoio, proprio come piace a Lotito. Il destino di Ledesma si conoscerà negli ultimi giorni, forse nelle ultime ore di questa finestra di mercato. Ieri, però, un colpo di scena ha rimesso in gioco il presidente biancoceleste dopo la clamorosa sconfitta nel lodo Pandev. Verso le 13.30, dopo solo un paio d'ore di udienza, il presidente del Collegio Arbitrale della Lega, Giacchetti, ha dichiarato inammissibile la richiesta dell'argentino di svincolarsi e ha consegnato la vittoria di questo primo round a Lotito. Tutte le previsioni facevano pensare a un Pandev-bis anche perché le condizioni generali, seppure con qualche differenza, erano quasi uguali a quelle del talento macedone scappato gratis alla corte di Moratti. Invece ora Lotito ha la possibilità di vendere Ledesma ma se non si vorrà trasformare il successo di ieri in una vittoria di Pirro, devono materializzarsi due condizioni. O si vende bene il regista all'Inter o a un'altra squadra, oppure si deve reintegrarlo nella rosa. La terza via, quello dello scontro prolungato non porta a nulla se non alla perdita inesorabile del giocatore o con un'altra sentenza (l'avvocato di Ledesma ha già annunciato altri ricorsi) oppure con l'articolo 17 a giugno. Quindi, il presidente Lotito dovrebbe usare il buonsenso e cercare di risolvere il caso entro il primo febbraio naturalmente al prezzo giusto. Tant'è, l'inatteso esito del lodo ha scatenato la legittima reazione di Ledesma che si era presentato in Lega a Milano con il suo avvocato Mazzilli e il procuratore D'Ippolito. A rappresentare la Lazio, l'avvocato Gentile oltre al presidente Lotito. Come detto il verdetto negativo ha toccato molto il giocatore. Dalla voce al telefonino traspare tutta la sua amarezza: «Giacchetti ha spiegato che il lodo era inammissibile perché il giorno dopo in cui ho presentato il ricorso, il 24 novembre, mi sono regolarmente allenato. Quindi l'inadempimento della società era cessato. Ma, tre giorni dopo, il 28, sono stato messo fuori rosa e questo non è stato preso in considerazione, così come tutte le altre volte in cui è successo: è una vergogna. Sono deluso, volevo solo giustizia. Tutto il mondo, l'Italia, Roma sa che non sono mai stato reintegrato».   Poi una provocazione ma non troppo: «Visto che il lodo non è stato accettato perché hanno stabilito che faccio parte della rosa, mi aspetto la convocazione per domenica dal momento che nel reparto di centrocampo ci sono molti problemi». Cristian passa e chiude. Aspetta la telefonata che allungherebbe la sua vita calcistica perché ormai non ce la fa più a stare fermo. Sull'altro fronte l'avvocato Gentile gongola: «Ci hanno dato ragione nel merito, riconoscendo che la società si è comportata correttamente». Pochi minuti dopo la sentenza riparte la trattativa.   Lotito incassa la vittoria e vola a Roma senza incontrare Moratti o Branca. Si tratta al telefono con l'Inter che sarebbe ferma all'offerta di 6.5 milioni di euro cash più la comproprietà dello sloveno Khrin. Lotito ne chiede un paio in più ma il nuovo colpo di scena è dietro l'angolo. Moratti esce allo scoperto: «Ne riparliamo a giugno, avevamo fatto un'offerta per Ledesma ma non è stata accettata. Ora ci siamo indirizzati su un nuovo obiettivo». Strategia oppure realtà? Le prossime ore saranno decisive con la Juve che può tornare in lizza.