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Roma pigliatutto

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Claudio Ranieri

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La Roma non molla niente. Parola di Claudio Ranieri alla vigilia della gara «secca» di coppa Italia che vale un posto in semifinale. Stasera arriva il Catania che non ha mai vinto all'Olimpico e il tecnico guarda già oltre l'ostacolo: «Vogliamo andare in finale». Per provare a cucirsi la «stella d'argento» bisogna battere i siciliani, rinfrancati dalla cura Mihajlovic, e poi battere in una doppia sfida la vincente tra Milan e Udinese (in campo domani). Ranieri ci crede nonostante l'emergenza in attacco. Totti e Vucinic restano a casa insieme agli infortunati Toni e Baptista. Fuori dai convocati anche Julio Sergio, Andreolli, Tonetto e Faty. L'ottimismo deriva dai risultati - quindici gare senza sconfitte - ma guai a farsi contagiare dall'euforia ritrovata in città dopo la vittoria di Torino. «Se non capiamo questo - avverte l'allenatore - significa che non siamo ancora una grande squadra. La Roma sta entrando a piena velocità nella curva fatidica di cui ho parlato in passato: non dobbiamo sbandare. Bisogna ripulire in fretta il cervello, il Catania sta attraversando il miglior momento della stagione, viaggia a mille all'ora e cercherà di colpirci in contropiede. Se non siamo concentrati rischiamo una brutta figura». Meglio insistere sul profilo basso. Anche per il campionato, «perché la classifica - ammette Ranieri - dice la verità. L'Inter ha campioni con grandi doti caratteriali. Mourinho sta facendo un ottimo lavoro perché confermarsi è più difficile che vincere». Inevitabile per Ranieri tornare sulla serata della «vendetta» contro la Juventus. «Più bello del derby? Sono comunque sei punti. La vittoria ha un buon sapore e avendo assaggiato l'amaro, il dolce lo riconosciamo subito. Ma io sono abituato a pensare positivo nei momenti difficili e a ricordarmi che può esistere il rovescio della medaglia quando invece le cose vanno bene. I dirigenti bianconeri? Non posso salutarli se non li incontro. Potrebbe pure essere stata una mia scelta, io comunque posso guardare tutti a testa alta e dritto negli occhi». I tifosi romanisti lo hanno abbracciato sabato notte a Fiumicino, «forse sono stati un po' troppo "calorosi", ma meglio caldi d'amore che incazzati neri... ». Gli è piaciuto anche il paragone di Totti tra lui e Mazzone. «Mi ha fatto piacere, siamo romani». Sulle scelte di mercato è chiaro. «L'eventuale cessione di Motta al Manchester City è una questione numerica: tre esterni di destra sono troppi, abbiamo anche Burdisso che può giocare lì. L'infortunio di Toni non cambia le valutazioni su Baptista: mi piacciono le rose "giuste" e spero che Luca torni presto». Stasera affiderà l'attacco a Menez («mi aspetto che faccia il Menez) e Okaka, con Cerci ruota di scorta. Un turno a Juan, in difesa si rivede Mexes.

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