Lazio, pareggio deludente
In vantaggio nel primo tempo con Stendardo, i padroni di casa si facevano recuperare nella ripresa da Pellissier, che bagnava così con una rete pesantissima il suo rientro dopo l'infortunio. Biancocelesti con un'assenza pesante per reparto (Radu, Matuzalem e Floccari), gialloblù che perdono Abbruscato ma ritrovano Pellissier, rimasto fermo ai box nelle ultime due sfide contro Roma e Juventus. I padroni di casa abbandonano la difesa a 3 per tornare al 4-3-1-2 di inizio anno, schema adottato anche dal bravo Di Carlo, che davanti preferisce dal primo minuto Granoche a Bogdani. La posta in palio è alta e si percepisce da come le due squadre approcciano al match: c'è poca voglia di spettacolo e molta di portare a casa punti preziosi per la classifica. La Curva Nord sciopera contro Lotito per quindici minuti e, quando gli ultras si accomodano, fanno giusto in tempo ad esultare per il vantaggio romano: Baronio batte un corner nel mezzo, Yepes si dimentica di Stendardo che, a rimorchio, infila il gol del prezioso 1-0. Zarate pare ispirato e, oltre a numeri d'alta scuola, sa mettersi anche al servizio della squadra: al 27', però, si insinua tra due uomini senza però impensierire Sorrentino. Poco dopo la mezzora Siviglia non concretizza un'ottima chance per il raddoppio mentre al 39', su colpo di testa di Yepes, Muslera dice no alla prima occasione di marca veneta. Squadre immutate in avvio di ripresa, con la Lazio che spinge di più per chiudere la pratica e Diakitè e Firmanim al 13', mettono in apprensione la difesa ospite, che barcolla ma non affonda. Di Carlo capisce che è ora di cambiare qualcosa e mette dentro forze fresche come Bentivoglio e Bogdani, con quest'ultimo che reclama subito un rigore, rimediando invece un giallo. Brividi per Muslera a causa di una punizione di Bentivoglio deviata e proprio quest'ultimo, al 32', diventa protagonista assieme a Pellissier del pareggio del Chievo. Muslera è costretto al miracolo sulla punta aostana che, nel successivo angolo battuto ancora da Bentivoglio, ha campo libero per insaccare di testa. La Lazio reclama un penalty per un presunto tocco di mano di Yepes che Brighi, giustamente, interpreta come regolare mentre, nel finale, è il Chievo che pare crederci di più, contro una Lazio che soffre un pò la maggior prestanza fisica degli avversari, accontentandosi così di un pareggio che non dissipa i dubbi sulla panchina di Ballardini. E che invece alimenta la speranze di una salvezza più che tranquilla per il Chievo di Di Carlo.