Lazio, non sbagliare
La Lazio va a caccia della quarta vittoria consecutiva in casa. Dopo aver battuto Genoa e Livorno in campionato, Palermo in coppa, servirebbero tre punti per rialzarsi dopo il ko di Bergamo e rendere meno pericolosa la classifica (una sola lunghezza sulla zona B). Per battere il Chievo, da sempre bestia nera dei biancocelesti quando si presenta all'Olimpico, c'è bisogno di una prova super anche perché le assenze sono tante e di qualità (Radu in difesa, Matuzalem in mezzo, Floccari in attacco). Il momento migliore della giornata pochi secondi prima della conferenza stampa: Ballardini si siede, sorride e su richiesta precisa dei cronisti, snocciola i nomi della formazione: «Dunque metterei Matuzalem, Floccari, De Silvestri, Rozehnal, Ledesma, Pandev.....». Poi si blocca è torna nel personaggio ma il messaggio è fin troppo chiaro. L'allenatore laziale non si esente affatto colpevole della posizione disastrosa in classifica perchè ha perso troppi giocatori rispetto al passato. E infatti anche in veste ufficiale rinforza il concetto: «Ricordo a tutti che un trofeo l'abbiamo vinto. Non voglio alibi ma siamo in questa situazione perchè tante cose sono cambiate, e molti giocatori per un motivo o per un altro non ci sono. I numeri sono chiari: 6-7 undicesimi che giocavano l'anno scorso quest'anno non ci sono. Il mercato? Ancora non si è fatto nulla». Frecciate alla società finite, si passa al Chievo. «Adesso dobbiamo pensare - spiega Ballardini - solo a fare punti per risalire posizioni e allontanare le zone basse. Giocare al massimo partita per partita, senza guardare troppo avanti. Non so se è un ragionamento da provinciale, ma la realtà è questa. Bisogna uscirne tutti insieme, altrimenti tutto diventa complicato». Il Chievo che si presenta all'Olimpico con sette punti di vantaggio sulla sgangherata banda di Ballardini, è un avversario difficile soprattutto quando lo si affronta in casa (i veneti rendono meglio in trasferta). Nessuno all'inizio della stagione si sarebbe aspettato di trovarsi a venti punti in classifica dopo venti gare ma la realtà è questa e bisogna che la Lazio ne prenda coscienza: «Non è una finale, ma certamente una delle tante partite importanti per noi da qui alla fine del campionato», ha spiegato Ballardini. Per quindici minuti non avrà l'appoggio dei tifosi che in Nord e in Tevere resteranno fuori dallo stadio attaccati alla radio. Dal 16', però, l'ordine è di sostenere i biancocelesti che cercheranno di conquistare la quinta vittoria in campionato. Ballardini non si preoccupa: «Non dobbiamo pensare all'ambiente. La decisione dei tifosi va rispettata. Sta a noi con prestazioni e risultati far cambiare opinione alla gente».