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Totti fa 188 e raggiunge Signori

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L'undicesimarimonta, il quindicesimo risultato utile consecutivo, la Juve battuta a domicilio dopo nove anni di magra, il 188esimo centro in campionato (e primo contro la Juve a Torino)di Francesco Totti. «Era destino – dice il capitano con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia -. Un gol importantissimo, ho deciso di angolare molto il rigore e mi è andata bene. Sono contento di aver raggiunto un giocatore come Beppe Signori ma soprattutto di aver preso i tre punti e aver allungato le distanze sulla Juve». Altro che allungo sui bianconeri, la Roma sta spiccando il volo: «Una vittoria meritata che per noi romani vale il doppio, la differenza l'hanno fatta il nostro spirito di squadra e la nostra cattiveria. Ranieri è un grande allenatore e adesso tutti vogliono salire sul carro dei vincitori, ma solo noi abbiamo sempre creduto in questo gruppo. Il rientro? Purtroppo c'è stato l'infortunio di Toni, non me l'aspettavo. Sono entrato a freddo senza un minuto di riscaldamento, il terreno era pesante ma penso di essere andato abbastanza bene». Totti ha incominciato l'opera, Riise l'ha completata. Mettetegli di fronte delle maglie bianconere, dategli il pallone nei minuti finali e John Arne vi regalerà i tre punti. Era già successo a Siena, alla «prima» di Ranieri, ed è capitato di nuovo con le due coltellate che hanno ferito a morte la Juve: l'espulsione di Buffon e la capocciata che ha fulminato Manninger. «Il gol più importante della mia carriera, Pizarro mi ha servito una grande palla», confessa il norvegese. Felice e contento anche Vucinic: «Non poteva esserci vittoria più bella». Perrotta «ringrazia» Del Piero: «La rete di Alex ci ha svegliato». Mercato. Il Manchester City vuole Motta in prestito. Se l'Udinese è d'accordo, l'operazione si può fare.

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