Stasera Juve-Roma
Crocevia per il paradiso...o per l'inferno. Stasera all'Olimpico di Torino Juve e Roma si giocano un bella fetta di stagione. I giallorossi per fare un doppio colpo: restare in piena zona Champions e staccare i diretti concorrenti all'Europa che conta. I bianconeri, ormai con l'acqua alla gola, provano a sfruttare il dinamismo della Roma per riprendere quota e dare la svolta a una stagione che rischia di mettersi male: e non solo per Ferrara. Poi c'è il dualismo storico tra le due squadre al quale, quest'anno, si somma la storia recente di Ranieri «cacciato» in malo modo qualche mese addietro e che ha invece fatto benissimo nella «sua» città. E proprio con la Roma Ranieri, pur volando molto basso nella conferenza stampa della vigilia, vuole togliersi anche l'ultimo sfizio: battere la Juve a casa sua. Intanto si toglie qualche bel sassolino (sembra più un masso) dalle scarpe. La gioca di fino Ranieri, ancora alle prese con il dubbio atavico «tridente sì, tridente no» e sull'attacco da mandare in campo stasera «Totti sì, Totti no), ma le cose che dice bastano a malcelare tutto il disappunto di un tecnico scaricato in quel modo. «Nessuna rivalsa - attacca il giallorosso - ora sono felice nella mia Roma. Sono nella città che ho amato e alleno la squadra che ho amato. Penso solo a fare il massimo ed ottenere il massimo per la Roma perché so quanto i tifosi di questa squadra soffrano e ci tengano. Il resto mi scivola via. Sul mio esonero poi ne ho sentite tante, ma un giorno dirò io la mia... magari scrivo un libro, ma tra qualche anno adesso non mi sembra proprio il caso». Asciutto e conciso risponde con una battuta quando gli riportano la battuta di Blanc che lo avrebbe esonerato perché gli voleva bene. «E pensa se mi voleva male... (ride), comunque questo mi fa pensare che allora non vuole bene a Ferrara». Così come la replica alle dichiarazioni di Bettega convinto che la Juve si riscatterà come ha fatto contro il Milan. «Mi sono grattato quando l'ho sentito» continua ridendo il tecnico giallorosso. Chi di ridere ha voglia poco o niente è il rivale di questa sera: proprio colui che lo aveva sostituito qualche mese fa sulla panchina della Juve, Ciro Ferrara. «Il momento è brutto - apre l'ex azzurro - ma noi dobbiamo cercare di non guardare ne avanti, ne indietro per continuare la nostra strada. La Roma sta attraversando un ottimo momento, ma a me servono i tre punti». Modi, mondi e atteggiamenti diversi tra di due allenatori, come quelli legati allo «stile Juve». Per Ranieri «non esiste più dai tempi di Agnelli e Boniperti», per Ferrara invece «esiste ancora»... eccome, basta vedere l'atteggiamento sul fronte Balotelli. Ma la cosa più importante stasera sarà vincere la partita e continuare la rincorsa alle milanesi in fuga che domani sera si faranno del male nel derby meneghino. «Sarà una partita difficile per noi - spiega il giallorosso - perché la Juve proverà a rimettere in piedi la stagione: me li aspetto nervosi, determinati e molto attenti. Ma lo saremo anche noi. Tridente? Deciderò solo alla fine, ma la squadra ha già dimostrato di sapersi comportare sia con il tridente, sia senza... vedremo». Quindi su Totti che vuole esserci a tutti i costi e che Ranieri frena perché non ancora al top. «Non è al top, non può esserlo - spiega - è fermo da troppo tempo. Lo stiamo gestendo e piano piano lo riporteremo ai suoi livelli». Il capitano, rispetto agli altri, gode di un trattamento di riguardo, anche se non è in forma? «Si, gode di un certo beneficio rispetto agli altri». E ci mancherebbe altro, a Ranier non toccate Totti così come De Rossi insidiato dal Real pronto ad offrire 40 milioni. «Non sono la persona giusta per parlare di questo - chiude secco - io non lo venderei neanche per 80».