Un bel balzo in avanti, la zona Champions già raggiunta, scavalcando proprio la Juventus, nella nuova gestione la media, trentacinque in diciotto partite è di quasi due punti.
Sabatosera, quando tornerà a Torino alla guida della sua nuova creatura, Ranieri avrebbe diritto a orecchie e musica, oltre a un vagone di scuse da parte di chi aveva scelto la via mediatica per allontanarlo dalla panchina della Juve, che a Verona ha sofferto la settima sconfitta in campionato. Avrà grande voglia di rivincita, il tecnico romanista, che ha sei giorni davanti a sé per dare una risposta agli interrogativi legati al recupero di Totti. Possibile che una comprensibile cautela gli consigli il sacrificio di una punta, però è lecito domandarsi come si possa spiegare un'eventuale rinuncia a un Vucinic che sta dando spettacolo e che regala assist sontuosi. Non sarà una scelta facile, ma a Claudio Ranieri va dato atto di avere sbagliato poco o nulla, dal suo arrivo, i rimpianti si legano a quei deliranti due minuti finali di Cagliari. Una domenica da incubo, invece, per la Lazio, a Bergamo partita subito compromessa, accenni di reazioni impalpabili, offerta la canonizzazione al trentasettenne Doni, indecifrabile l'ostracismo di Conte nei suoi confronti, felice l'intuizione di Bortolo Mutti. Per i romani, torna a complicarsi la classifica dopo il colpaccio del Bologna a Firenze, non può giustificare un tracollo di queste proporzioni la spesa energetica del giovedì in Coppa Italia. Nell'attico di lusso della graduatoria, da ascoltare soltanto voci milanesi, si profila un derby di livello straordinario dopo che il Milan si è portato a sei punti dalla vetta dovendo, tra un mese e passa, recuperare la trasferta di Firenze. Tutto sul velluto con l'immediata superiorità numerica su quel Siena che aveva fatto tramare l'Inter. La conferma più importante, il definitivo addio di Ronaldinho al riposo sabbatico che si era concesso dopo avere lasciato Barcellona, sontuosa la sua tripletta. Magico però anche il gesto tecnico di Borriello, che ora merita il primo posto nella lunga lista azzurra delle punte centrali. Piacevoli problemi di abbondanza per Marcello Lippi, ora che anche Luca Toni è tornato a proporsi con gli squilli di tromba dei giorni migliori. Gianfranco Giubilo