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Disastrosa, spenta e senza idee.

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Eccola Lazio di Ballardini e Lotito. Il fallimento è evidente ma qualcuno fa finta di nulla e, invece di rinforzare la squadra, continua a temporeggiare. Inspiegabile che al 18 gennaio Lotito abbia acquistato solo Floccari (per fortuna). Per il resto tante trattative ma nessun affare quando invece è arrivato il momento di tirare fuori i soldi dalla cassaforte e correre ai ripari per salvare il salvabile. Lo spettacolo visto a Bergamo è solo l'ultima stazione di un calvario che è una via crucis senza fine. O meglio l'epilogo sembra inevitabile se l'attendismo continuerà ad ispirare le scelte societarie. Peraltro l'abbraccio mortale con Ballardini sta spingendo la squadra verso il baratro. Con una squadra che si gioca una bella fetta di salvezza a Bergamo e apprroccia alla sfida in quel modo avrebbe solo una via d'uscita dignitosa: dimettersi e arrendersi ai suoi errori. Il suo fallimento è scritto nella prestazione di Baronio, l'uomo simbolo su cui ha puntato. Ebbene il pallone che si è fatto sfilare da Bellini sul terzo gol atalantino è lo specchio fedele di una squadra molle, incapace di reagire alle avversità. Ecco cosa ha partorito la tattica suicida della società. Una strategia che ha regalato ai tifosi della Lazio un bel weekend. Il sabato ad ammirare le prodezze di Pandev con un'altra maglia, la domenica a vedere la pochezza di una squadra martoriata da scelte scellerate. E Ledesma? Sul divano di casa. Comlimenti a tutti, nemmeno il tifoso più romanista del mondo poteva divertirsi così tanto alle spalle dei laziali.

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