Una poltrona per due
MADONNA DI CAMPIGLIO - «Ho realizzato il sogno di tutta la mia vita». Poco importa che le stesse parole Fernando Alonso le abbia pronunciate nel 2007, all'epoca del passaggio alla McLaren, perché «a Woking c'è un gran team, ma la Ferrari è qualcosa di più, una famiglia, una leggenda, il sogno per ogni ragazzino, figurarsi per un pilota. E poi perché sarà l'ultima squadra della mia carriera». Sicuro Fernando? Non è che se la Seat, tra qualche anno, si impegna in Formula 1 c'è il rischio di un altro tradimento alla Schumi? «Lo ripeto, la Ferrari sarà il mio ultimo team al 100%». La prima uscita pubblica di Alonso da pilota del Cavallino, al «Wrooom 2010» di Madonna di Campiglio, si consuma tra promesse di amore eterno e voglia di tornare subito in pista, perché c'è da dimenticare una stagione deludente per pilota e team: «Negli ultimi mesi del 2009 non facevo altro che pensare alla Ferrari, perché con la Renault le cose andavano molto male», spiega Fernando. «Ora finalmente sono qui, sono stato accolto bene e voglio tornare a vincere. Non sarà facile all'inizio, perché 7-8 giorni di test sono pochissimi. Ma dal terzo-quarto Gp vedrete il vero Alonso». L'ombra di Schumi aleggia sempre sulla sala stampa: «Che lui sia tornato è un bene per lo sport», dice Fernando, che con le sue vittorie spinse probabilmente il tedesco al primo ritiro. «Per me è un avversario da battere, e non lo sottovaluto. Vincere 7 mondiali come lui sarà difficile, perché ora c'è più equilibrio, ci sono almeno quattro team in corsa per il titolo, ma io voglio provarci». È combattivo, Alonso, ma allo stesso tempo non chiede nessun favoritismo: «Non ho mai preteso di essere il numero uno, nemmeno alla Renault. Però quando lavoro per una squadra lo faccio al 110%, e se il team non fa la stesso allora non va bene. Certo, sicuramente non accetto di essere il numero due, come è successo nel 2007 in McLaren». L'anno del confronto fratricida con Hamilton. In una conferenza stampa segnata dal politically correct, solo all'odiato inglese sono destinate frecciate dure: «Non ho voglia di sprecare il mio tempo rispondendo a tutto quello che dice Lewis». Ma il 2007 fu anche l'anno dell'aspra discussione con Massa, in Germania. Ora Felipe è suo compagno: «Roba vecchia - si schernisce Alonso - siamo nel 2010 e non vale la pena di parlarne ancora. Io e Felipe lavoreremo benissimo insieme, e nei prossimi anni vedrete quanto sapremo dare alla Ferrari».