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Lo spot Juve non è troppo "buono"

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Lo spot Juve non è più troppo «buono». E quella «u» tipicamente partenopea ricorda a tutti la simpatica pubblicità di Ciro Ferrara che regge ancora per quanto ha fatto in passato, ma che scricchiola parecchio oggi come oggi, proprio come la sua panchina. In compenso, il monumentale ex difensore dallo sguardo perso e dal capello arruffato alle prese con le golosie domestiche, non è il solo bianconero a entrare nel «quotidiano» del mattino di tantissimi italiani. Infatti, in una divertente promozione per lamette da barba, si passano con sapiente maestria il tubo altri popolari giocatori della Juventus: come Camoranesi, Sissoko, Legrottaglie, Diego. Peccato che il primo sia infortunato; il secondo, dopo un lungo stop per problemi muscolari, adesso è guarito e si fa la barba con la sua nazionale in Coppa d'Africa; il terzo sta inchiodato in panchina; il quarto, la barba neanche se la fa, ma la fa venire a molti assistendo alle sue prestazioni. A gettare un po' di aria fresca e profumata su tanta mestizia, ci pensa con la stessa ditta Cannavaro che tra un tatuaggio e l'altro riesce con un «tunnel» a innaffiarsi di deodorante, forse per addolcire la triste china discendente della sua carriera. Dopo questa lunga e pressante carrellata c'è bisogno di un po' di riposo e di un buon bicchiere d'acqua. Eccolo lì, il panchinaro più famoso d'Italia (certamente il più pagato) Alessandro Del Piero che prova a rilassarsi, intabarrato com'è, suo malgrado, in una tuta divenuta ormai quasi una seconda pelle. Quando gli viene sete deve fare prima i conti con una ex Miss Italia abbastanza capricciosa e poi, come se non bastasse, con un'attempata suora, capace di barattare anche bottiglie d'acqua con gli assetati. Insomma, non sempre lo sport fa rima con spot.

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