«Fuori casa non avremo vita facile»
Stavoltal'Italia della neve e del ghiaccio non potrà contare sul fattore campo come è accaduto quattro anni fa ai Giochi di Torino: Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni, capo delegazione olimpico, a un mese dal via della rassegna a cinque cerchi invernale tiene tutti lontani dalle facili illusioni. «Sul piano della preparazione andiamo con spirito decisamente sollevato - dice Pagnozzi - ma dobbiamo sapere che sono Olimpiadi diverse da quelle di quattro anni fa perchè giochiamo fuori casa. Insomma andiamo incontro a tutte le incognite che a Torino non avevamo». Le undici medaglie vinte nel 2006 non sono però un traguardo irraggiungibile, almeno nel numero. «A Torino c'è stata una percentuale alta di ori, quasi la metà - dice il capo delegazione dell'Italia - non è facile ripetersi se ogni due medaglie una è d'oro. Ma credo che a Vancouver potremmo arrivare a un numero complessivo simile». La speranza vera, tra le varie discipline, è che lo sci alpino si riscatti dalla brutta figura fatta proprio davanti ai tifosi di casa. «Abbiamo una forte speranza, speriamo sia una certezza - continua - che l'alpino cancelli quello zero di Torino. Quanto alle conferme penso al ghiaccio, dove grazie al lavoro di tecnici come Marchetto l'Italia è sempre avanti». E proprio nella squadra della pista lunga, in cui Enrico Fabris è il leader, si sono allenati in vista dei Giochi il russo Ivan Skobrev e il francese Alexis Contin, entrambi in mostra agli europei in Norvegia. «Marchetto li ha fatti balzare in cima alle classifiche - sorride Pagnozzi - speriamo non facciano così bene pure ai Giochi...». Qualche certezza dovrebbe arrivare anche dal fondo, nonostante il quadriennio sulle spalle di alcuni atleti già un pò attempati. «I quattro anni si faranno sentire, ma gli azzurri si sapranno far valere comunque». Chi non dovrebbe deludere è lo slittino «da cui aspettiamo grandi cose, e non solo per l'inimitabile Zoeggeler». Capitolo a parte invece quello del pattinaggio di figura, con la corsa thriller per l'unico posto a disposizione tra Carolina Kostner e Valentina Marchei, vincitrice del titolo nazionale proprio ai danni dell'ex portabandiera azzurra. Chi delle due deve andare a Vancouver? «Vediamo cosa succede agli europei di Tallin - dice Pagnozzi - ma credo sia giusto vengano seguiti i principi e i risultati sportivi. Insomma serve equità».