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Luci e ombre del freddo azzurro

Enrico Fabris

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Gioie e dolori per il «freddo azzurro» ad un mese dall'appuntamento olimpico di Vancouver. Dallo sci alpino a quello nordico, passando per il pattinaggio di velocità e lo slittino, sono molte le notizie positive per gli azzurri. Anche se non manca qualche ombra. Sorride, ad esempio, Nadia Fanchini che, dopo un travagliato avvio di stagione, conquista un ottimo terzo posto nel Super Gigante di Haus in Austria (nono podio in carriera) che conferma lo strapotere di Lindsey Vonn. L'americana ottiene la sesta vittoria stagionale (ventottesima in carriera), ma soprattutto sale sul gradino più alto del podio per la terza volta in tre giorni di gare. Quarta donna nella storia a riuscirci. Al secondo posto la svedese Anja Paerson che sta recuperando la forma con l'avvicinarsi dell'appuntamento olimpico di Vancouver. E al Canada pensa ovviamente anche la sciatrice bresciana che, dopo il quarto posto di sabato in discesa, si conferma in costante e progressivo recupero. Non brilla, invece, il resto della squadra azzurra con Lucia Recchia tredicesima ed Elena Fanchini ventitreesima. E non brillano nemmeno gli uomini impegnati nello slalom speciale di Adelboden pista solitamente ricca di soddisfazioni per la nostra squadra. Giuliano Razzoli e Manfred Moelgg, reduci dal trionfo di Zagabria, sono usciti e il solo italiano nella classifica è stato Cristian Deville diciassettesimo. Lo slalom è stato vinto dal francese Julien Lizeroux, dodicesimo dopo la prima manche e autore di una grande rimonta nella seconda, soprattutto nel micidiale muro finale che ha messo molti in difficoltà. Alle sue spalle l'austriaco Marcel Hirscher e il croato Ivica Kostelic. Nessuno dei tre atleti al comando dopo la prima manche è riuscito a restarci a fine gara. E questo la dice lunga sulla difficoltà del tracciato. La coppa del mondo uomini resta in Svizzera. Nel prossimo fine settimana si gareggia nella vicina Wengen: venerdì supercombinata, sabato discesa e domenica Slalom speciale. Per l'Italia torna in pista Werner Heel dopo l'infortunio in Val Gardena. E torna forse anche Peter Fill. Rimangono invece in Austria le donne. A Flachau, il paese di Hermann Maier, dove domani sera è in programma uno slalom notturno. Buone notizie arrivano invece dallo sci nordico. Arianna Follis ripete l'impresa del 2008 e chiude al terzo posto nel Tour de Ski, una sorta di Giro d'Italia del fondo in otto tappe con partenza ad Oberhof in Germania e chiusura in Val di Fiemme. Ottava l'altra stella del fondo azzurro Marianna Longa. Anche qui a deludere sono i maschi che si consolano con il decimo posto di Giorgio Di Centa. E mentre Patrick Pigneter torna alla vittoria nella prova di slittino naturale di Umhausen e guida la classifica di Coppa del mondo con 270 punti, Enrico Fabris centra un oro e un argento nell'ultima giornata degli europei di pattinaggio di velocità di Hamar. L'azzurro ha vinto i 1.500 metri ed ha chiuso secondo nella classifica finale dietro all'olandese Sven Kramer che, tra l'altro, si è aggiudicato gli ultimi tre campioanti mondiali. Ovviamente soddifatto il presidente del Coni Gianni Petrucci che si è complimentato con il presidente della Fisi Giovanni Morzenti per i risultati di Follis e Fanchini, ma anche per la vittoria numero 48 centrata sabato dallo slittinista Armin Zoeggeler. «Complimenti agli azzurri e alla Federazione che sta mietendo successi che fanno bene al movimento a poco più di un mese dalla cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici di Vancouver - ha detto Petrucci -. Oggi però voglio spendere qualche parola anche per dare conforto ad un grande campione quale è Giorgio Rocca, che speravo sinceramente di poter vedere ai Giochi. Purtroppo, l'infortunio è di quelli seri, ma sono sicuro che Giorgio si riprenderà». Morzenti ha ringraziato il presidente del Coni ed ha colto l'occasione «per incitare ancor più gli azzurri a fare bene in quest'ultima volata prima dell'appuntamento centrale della stagione. I presupposti per fare buoni risultati ci sono. Ora non bisogna sedersi sugli allori, ma continuare a lavorare intensamente».

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