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Al giro di boa comanda Milano. I rossoneri sono l'anti-Inter

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Epoi altri clienti in fila davanti alla cassa europea, la Fiorentina che soffre a lungo ontro il Bari prima di sfruttare la superiorità numerica, il Palermo che ha bisogno di un rigore generoso per mettere a tacere le velleità di un'Atalanta rigenerata nel morale dopo il cambio della guida tecnica. Non molla il Cagliari, preziosa la vittoria di Bologna con l'ennesimo sigillo di Matri, che soltanto la Roma aveva lasciato a digiuno prima di offrirsi a esecutori estemporanei come Lopez e Conti. Torna a vincere il Genoa, senza però entusiasmare, partita decisa forse dal rosso inventato da Rosetti ai danni di Bellusci, comprensibile il nervosismo di Mihajlovic. Dunque l'intrigante rincorsa alla Champions League promette tempi dilatati prima che le posizioni comincino a definirsi, ancora diciannove partite per giungere alle conclusioni anche se qualche squadra, il Napoli per classifica, Roma e Fiorentina per qualità, hanno diritto a un credito rilevante. Per l'armata di Claudio Ranieri, un immediato futuro ricco di insidie, ma anche di interrogativi e di enigmi da svelare. Farebbe volentieri a meno, il tecnico, del fastidio della serata di Coppa Italia, la Triestina alle nove di sera in un Olimpico deserto, come del resto suggerisce una formula imbecille che propone lo scontro in casa della formazione più illustre. Imperativo rendere nota la lista del trust di cervelli che ancora una volta hanno avvilito una competizione garante, in altri Paesi, di interesse, spettacolo, folla, incassi. Ma allarma più l'avvio della fase discendente, prima all'Olimpico un Genoa rifrancato dal ritorno ai tre punti, poi la trasferta contro la Juventus. Vedremo quanti effettivi Ranieri avrà a disposizione per questo cruciale scorcio di stagione, chiaro che il part-time attualmente consentito a Toni, prestito gratuito di sei mesi, ha per ora offerto riscontri perfino inattesi nella loro dimensione, l'immediato futuro propone serie riflessioni. Se il tifoso guarda con curiosità alle mosse successive, più profondi restano i pensieri del tecnico, il recupero di Totti imporrà, oltre a una sistemazione in campo da inventare, anche qualche dolorosa rinuncia. Poiché non sembra ipotizzabile una panchina per Vucinic, pochi gol ma assist forndamentali a raffica, restano in ballottaggio Perrotta e Taddei, uno in splendida condizione, l'altro in crescita esponenziale grazie anche al lavoro di Cassetti alle sue spalle. Una Roma da ridisegnare, in ogni caso, nella speranza che l'ottimo livello attuale non soffra flessioni. Anche se la vittoria del Livorno sul Parma ha lasciato i toscani al comando della zona meno nobile, prezioso il pari della Lazio a Udine, peccato per lo svenimento di Mauri nel finale, comunque i venti punti a metà cammino dicono che l'allarme rosso non ha più motivo di esistere. Gianfranco Giubilo

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