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Sneijder-Samuel, l'Inter non molla mai

Josè Mourinho, allenatore dell'Inter

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MILANO - È sempre e solo Wesley Sneijder il talismano dell'Inter. Solo le sue due punizione-spettacolo - la seconda molto contestata da Malesani - a salvare l'Inter nell'anticipo col Siena, e il colpo da attaccante puro di Walter Samuel a regalare allo scadere una vittoria all'Inter voluta quanto immeritata. In quella che si stava lentamente ma inesorabilmente avviando, sotto la pioggia incessante del gennaio milanese e i colpi di Maccarone e di un Siena davvero sorprendente, dopo l'imbracata in casa con la Fiorentina presa appena tre giorni prima, nell'addio al record di risultati positivi di Mourinho, dopo 152 partite consecutive.   In una di quelle gare che forse sembrano troppo scontate, nonostante le assenze, pesanti, di Eto'o e Balotelli, una forma per l'Inter ancora tutta da ritrovare, dopo la vittoria discussa e non certo meritatissima di Verona col Chievo, e un mercato che dopo i trionfalismi per Pandev e la partenza di Vieira forse deve ancora dire qualcosa. Tutto da copione, dunque, con la vittoria dell'Inter. Ma un copione mai così a sorpresa, col Siena che fino a cinque minuti dal termine stava meritatamente vincendo, grazie a un bel gioco, tante occasioni, una coppia Maccarone-Reginaldo mai così efficace e un'Inter lunga e in confusione, soprattutto nella ripresa dopo l'uscita di Stankovic e Thiago Motta e gli ingressi di Arnautovic e Stevanovic. Coppia gol che ha avute anche la chance del 2-4, senza però saperla sfruttare. E allora ci ha pensato l'olandese, pur ammonito per il grande nervosismo, a metterci una pezza. Come aveva fatto nel primo tempo, regalando il primo vantaggio alla squadra dopo il gran sinistro di big Mac e l'altrettanto bel pareggio di Milito. Dopo le gravi amnesie difensive di Quaresma, il peggior Maicon della stagione e Lucio. Nonostante un secondo tempo anonimo. Un segnale in più, se ce ne fosse stato bisogno, di quello che ormai sembra ogni giornata di più la cronaca di uno scudetto annunciato.

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