A Torino si decide chi è l'anti-Mourinho
Staserava in scena a Torino quello che per Galliani è il derby d'Italia: se la pioggia concederà tregua e il campo sarà in condizioni accettabili, potrebbe essere spettacolo. Da una parte i muscoli della Juve, dall'altra il talento del Milan: «Storicamente abbiamo sempre avuto altre armi rispetto al Milan – ha detto Ferrara - vogliamo giocare bene, ma le nostre caratteristiche sono altre». In realtà la Juve ha provato più volte a indossare l'abito bello, ma troppi giocatori con i piedi buoni non le permettevano di avere il giusto equilibrio e allora si è tornato alle pedate organizzate: Melo e Poulsen insieme, Diego seconda punta e addio (per adesso) a Del Piero. Con Trezeguet ko, toccherà ad Amauri prendere botte in area di rigore. In casa Milan sorridono tutti: sette vittorie nelle ultime otto, Borriello e Ronaldinho super, l'Inter da affrontare tra un paio di settimane e la sensazione che il miracolo potrebbe anche avvenire: «Cerchiamo la continuità, senza nasconderci – ha ammesso Leonardo -. Pato? Vedremo». Difficile, comunque. La squadra però va che è un piacere, dopo un inizio da tregenda. «Vogliamo mantenere la nostra filosofia di gioco, parlando e confrontandoci. A me non piace urlare e sbraitare. Preferisco gli abbracci al bastone e carota. Si possono dare bastonate senza alzare la voce: Ghandi, d'altronde, ha liberato l'India senza alzare la voce».