Conte lascia, salta l'undicesima panchina in A
Inrealtà aveva già dato le dimissioni domenica ma erano state respinte dalla società. Dopo il confronto con i dirigenti la decisione è stata irrevocabile. Fatale per l'ex juventino il ko ricevuto in casa dal Napoli, che ha portato a casa i 3 punti vincendo per 2-0. Conte, subentrato a sua volta ad Angelo Gregucci, sedeva sulla panchina bergamasca dal 21 settembre collezionando 3 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte. Il club deve decidere ora il nome del sostituto. Dopo le dimissioni di Conte l'Atalanta è stata affidata provvisoriamente a Walter Bonacina, mister della Primavera nerazzurra. Sarà probabilmente lui a guidare la squadra a Palermo. Nel frattempo, il presidente Alessandro Ruggeri sfoglierà la margherita: Bortolo Mutti o Nedo Sonetti i possibili sostituti, con Gigi Cagni terzo incomodo. Escluso invece il ritorno di Gregucci, silurato dopo cinque partite e cinque sconfitte a inizio stagione. In ogni caso, si tratterà di una scelta delicata: di qui la necessità di prendersi un po' di tempo per ponderarla a fondo. «Deciderò entro 48 ore. Voglio pensarci bene per non sbagliare ancora», ha spiegato il numero uno del club bergamasco. «Lascio per il bene dell'Atalanta» ha detto Conte prima di salire in macchina e abbandonare il centro sportivo di Zingonia. A determinare la definitiva e insanabile rottura è stato l'atteggiamento tenuto dall'allenatore verso chi mercoledì allo stadio lo ha contestato: prima il battibecco con alcuni tifosi dietro la panchina, poi la rissa sfiorata con alcuni ultrà nell'infuocato dopogara, con la squadra assediata negli spogliatoi. Prosegue quindi il valzer delle panchine iniziato il 1 settembre quando Claudio Ranieri subentrò al dimissionario Spalletti. Sono ben 11 le panchine saltate dall'inizio della stagione. Un'ecatombe da record.