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Il Napoli è quarto e sogna in grande

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IlNapoli chiama l'Europa. Quagliarella il Mondiale. Pazienza la maglia da titolare. Mazzarri batte se stesso. Schiacciasassi: 23 punti in undici risultati utili di fila, due gol a un'Atalanta ora penultima e fortemente contestata dai tifosi. La tradizione dà torto ai partenopei, quattordici anni senza vittoria, Bergamo è campo ostico e insidioso, ma nell'anno di Mazzarri non fa paura né la cabala né una difesa in emergenza. Out Cannavaro, Santacroce e Contini, davanti a De Sanctis danzano Campagnaro, Rinaudo (uscirà per infortunio) e Grava, anima e disciplina. Per il resto squadra a trazione anteriore. Tra i nerazzurri, tandem d'attacco con Acquafresca, deludente, e Tiribocchi. Sette minuti ed è eurogol di Quagliarella. Uno dei suoi consueti capolavori: tiro da 25 metri e palla nell'angolo alto alla sinistra di Coppola. Neutralizzati dal centrocampo avversario e troppo nervosi, i bergamaschi non trovano la reazione giusta. Il Napoli potrebbe chiudere la gara nel primo tempo, ma Hamsik tra le linee e Lavezzi lì davanti non sono al top. Al 13' della ripresa la testa dell'ex riserva Pazienza, su corner di Hamsik, sferra il colpo del k.o. Pallido ricordo le critiche. Conte prova a salvarsi inserendo Doni e Valdes, ma non tira aria di rimonte. Di fronte c'è un Napoli che si lascia sorprendere solo dal dono della Befana: il pareggio tra Cagliari e Roma. Anno nuovo, vita vecchia. Mazzarri invoca «serietà e piedi per terra». E sia. Al San Paolo arriva la Sampdoria, il recente passato.

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