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Toni arma letale

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Diciassette giorni dopo la Roma riparte da un quarto posto che fa gola a presente e futuro. Ranieri ci crede eccome e con Toni la sua squadra adesso «ha un'arma in più per la corsa finale». Un'arma che il Sant'Elia questo pomeriggio dirà quant'è ancora affilata dopo il lungo periodo di stop nelle fila del Bayern Monaco. Ma Toni qui a Roma è venuto per dimenticare il passato e rilanciare il suo futuro assieme a quello della Roma. Proverà a farlo già oggi su un campo storicamente «contro» per la sua nuova squadra e senza l'amico Totti che avrebbe potuto, palla al piede, dargli più di una mano. Ranieri sa dell'assenza pensante, che mette Totti a rischio anche per la sfida casalinga contro il Chievo in programma sabato, ma prova ad inventare una Roma diversa: una squadra pro-Toni. «La squadra ha sempre lavorato sulle fasce - spiega - e poi si arrivava in corsa ad occupare la zona centrale. Ora invece abbiamo un punto di riferimento in più e questo potrebbe darci, in teoria, un'arma in più. Tra la teoria e la pratica però deve passare un periodo di adattamento». E in questo periodo, purtroppo Toni dovrà adattarsi senza Totti. «Averlo in squadra - continua Ranieri - ci dà una forza sia mentale sia a livello tattico. Gli auguro di rimettersi presto. Potrebbe rientrare con il Chievo visto che si è allenato a tratti con noi, non si è mai fermato tanto. Mexes? Per lui è più difficile». Ranieri è sereno, ha trovato bene Toni, ma anche tutto il resto della squadra. «Luca sta bene, non mi aspettavo neanche che stesse così. È un ragazzo che ha girato molto e si sa gestire. Anche gli altri molto bene, perché avevamo distribuito un programma e mi sembra lo abbiano rispettato tutti». Sa quanto sia importante non solo la trasferta di Cagliari ma questo momento generale del campionato: è qui che si decideranno le cose che contano. «Stiamo entrando nel cuore del campionato, per fare un parallelo ippico direi che stiamo per affrontare il curvone finale, quello prima del rettilineo. Da qui a tutto febbraio abbiamo praticamente sempre una partita ogni tre giorni, alla fine di questo periodo vedremo dove saremo arrivati e tireremo le somme». I primi conti però Ranieri e la Roma dovranno farli questo pomeriggio contro il Cagliari: e sarà tutt'altro che una passeggiata. «Giocheremo contro una squadra pericolosa - chiude il tecnico - che ha un ottimo allenatore. Loro in casa poi segnano sempre due o tre gol. Dobbiamo pensare di andare a giocare contro una grande squadra, dobbiamo essere pronti. Io ho un ottimo ricordo dei miei tempi al Cagliari, in tre anni siamo passati dalla C alla serie A. Devo molto alla famiglia Orru che ha creduto in me quando ero uno sconosciuto».

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