I segnali della cura Montali
Lagiornata delle feste, dei sorrisi, degli auspici propizi per l'anno ancora nella culla, a Trigoria un'atmosfera serena come da tempo non era possibile respirare. Al centro della mozione degli affetti il primo, felice impatto di Luca Toni con la nuova maglia, subito orgogliosamente esibita, con una nuova città, con un nuovo tifo già appassionato. Eleganza, atteggiamenti composti, disinvoltura di fronte a domande del resto ispirate a rispetto e grande educazione, a fianco di una Rosella Sensi finalmente tornata ad aprirsi al sorriso e alla cordialità. Bravo Toni, da emiliano scaltro, a sfuggire alle trappole di paragoni ingombranti, ma anche a precisare che un record di Batistuta lo aveva già battuto a Firenze, facile per ora eludere avventure nel territorio tattico riservato a Ranieri. Subito in campo nel pomeriggio, un approccio cauto e senza gol, ma tanti movimenti apprezzabili, un assist per Menez, una condizione fisica già apprezzabile, ma il test non ha risposto alla domanda più ricorrente. Mancava infatti Francesco Totti, la trasferta di Cagliari ci dirà se la convivenza potrà essere serena e soprattutto produttiva, come il popolo giallorosso si augura. Ma questo sabato di Trigoria ha anche offerto qualche aspetto significativo, che gli addetti ai lavori non hanno potuto fare a meno di cogliere: con molto compiacimento, soprattutto come segnale di crescita della società e delle sue strutture. Personalmente, da tempo non avevo avuto modo di partecipare a una conferenza stampa così ordinata, così organizzata, così elegante perfino nei toni. Discrete presenze, in un angolo della sala, Daniele Pradè, ma soprattutto l'uomo nuovo, Giampaolo Montali, che evita il protagonista ma continua a lasciare segni importanti, anche nella cura dei dettagli. Migliorare si può, quando volontà e impegno soccorrono.