Toni o Suazo, serve un "regalo"
«In due, tre anni la Roma deve essere una squadra che lotta per lo scudetto: non si può scendere in campo per degli "obbiettivini"». E ancora: «Se ci sarà qualche opportunità di mercato la accoglieremo ma saranno solo cose di altissima qualità». Parole e musica di Gian Paolo Montali che sprizza entusiasmo e guarda al futuro con fiducia. Ma la realtà a breve termine parla di un mercato all'insegna del risparmio. «Non abbiamo soldi da investire sui cartellini» hanno ripetuto i dirigenti giallorossi a tutti i procuratori che fanno la fila a Trigoria per offrire i loro giocatori. Uno è Kuranyi: costerebbe meno di due milioni. «Troppi» la risposta della Roma. L'attaccante chiesto da Ranieri potrà arrivare soltanto in prestito gratuito, salvo incassi non preventivabili da cessioni eccellenti ma complicatissime: Doni, Baptista e Cicinho sono «prigionieri» del loro ingaggio. Così il ds Pradè, «che lavora senza sosta sul mercato» come rivela Montali, dovrà aspettare che si concretizzi l'occasione giusta. Preferirebbe portare a Roma Toni piuttosto che Suazo. Ma saranno i rispettivi club dei due attaccanti a dettare le mosse. Da Monaco offrono gratis il bomber (ex) azzurro ma i giallorossi chiedono di partecipare anche al pagamento dell'ingaggio astronomico. Suazo è un obiettivo più abbordabile (gli andrebbe riconosciuto un milione e mezzo fino a giugno e il suo destino è legato a Pandev) e viene considerato un'ancora di salvataggio se tutti gli altri attaccanti diventassero irragiungibili. Tra i «papabili» restano Van Nistelrooy e Adriano, tanto affascinanti quanto difficili da convincere. Se arriva una punta, Okaka chiederà di partire. A proposito: l'attaccante sta meglio e gli eventuali esami clinici sono rinviati a oggi.