La Pellegrini e la Filippi hanno illuminato l'Italia
Il 2009 volge al termine e, come di consueto, ancora prima di annunciare i buoni propositi per l'anno che verrà, è importante capire che stagione è stata quella appena trascorsa. È stato l'anno del nuoto e dei suoi record, dei superbody ripudiati e riabilitati, dodici mesi in cui l'uomo si è preso la sua rivincita sul tempo, abbattendo barriere impensabili e spostando continuamente verso l'alto l'asticella dei propri limiti. Nel 2009 l'Uomo e il Tempo hanno duellato fieramente in ogni angolo del globo ma l'appuntamento più atteso dell'anno è fissato per il 18 di luglio a Roma, sede dei Campionati Mondiali di nuoto Fina. Una rincorsa mondiale il cui primo passo risale a molti mesi prima, addirittura negli ultimi giorni del 2008, in occasione della 12esima edizione dei Campionati Europei in vasca corta di scena a Rijeka, cittadina che molti ancora chiamano Fiume. Il risultato di quella spedizione è qualcosa di mai realizzato prima. 5 ori, 5 argenti e 8 bronzi. 41 record assoluti, di cui 4 primati mondiali e 5 europei. Il libro dei record, in un colpo solo, diviene carta straccia, perché la Nazionale Italiana riscrive tutti i limiti della vasca corta vincendo anche la classifica per nazioni. Un "Fiume" di emozioni insomma, che apre una stagione che si preannuncia ricca di passione e che culminerà coi Mondiali di Roma 09. Il timoniere dell'Italia più forte di sempre si chiama Alberto Castagnetti ed oltre ad essere il responsabile del centro federale di Verona è anche l'allenatore di Federica Pellegrini. Burbero e mai soddisfatto, esigente e mai appagato, questo è il profilo dell'uomo che plasma una nazionale della quale parla in questi termini: «Questo gruppo non ha un leader, ma tanti campioni affermati attorno ai quali nuotano gli atleti del futuro». Il doppio appuntamento con gli Assoluti (i primaverili a Riccione, gli estivi a Pescara) rappresenta il banco di prova ideale in vista del Mondiale di Roma. La Nazionale che partirà alla volta della capitale si forma proprio in questi due appuntamenti e tra big e nomi nuovi due atlete su tutti sottolineano la dimensione superiore del loro talento: Alessia Filippi e Federica Pellegrini. La romana, col mondiale da giocarsi tra le corsie di casa, dimostra di essere atleta inarrivabile su 800 e 1.500 sl mentre Federica, per non deludere nessuno utilizza gli Assoluti per infilare vittorie e primati. Siamo al 18 luglio e Roma, in tutta la sua magnificenza, accoglie ufficialmente la XIII edizione dei Campionati Mondiali di nuoto FINA. 2556 atleti provenienti da 185 diverse nazioni si riversano nella capitale per dar vita alla rassegna iridata più attesa della storia per numeri, costi e aspettative di record. Il 26 luglio, finalmente, è ora di scendere in acqua. La Pellegrini è impegnata sin da subito con i 400 sl e alla prima occasione il suo talento non tradisce: è oro e record del mondo, con buona pace del fatidico muro dei 4 minuti, letteralmente sbriciolato. 3'59”15 è il nuovo limite all-time e Federica lo commenta così: «In acqua eravamo solo io e Castagnetti». Solo il tempo di riprendere fiato ed è il turno di Alessia Filippi. La romana incanta il suo pubblico con l'oro ed il record europeo dei 1500 sl nello stesso giorno in cui una Pellegrini impaziente di stupire piazza il suo secondo record mondiale nella semifinale dei 200 sl (1'53”67). Le magie, però, non sono ancora finite, perché Federica si ripete anche in finale: ancora oro, ancora primato del mondo (1'52”98). La splendida alternanza tra le due reginette di Roma si spezza negli 800 sl dove la Filippi, attesa sul gradino più alto del podio e col miglior tempo di sempre, si ferma al bronzo e al record italiano. Mettendo la testa fuori da casa Italia troviamo, sotto le luci della ribalta, tre campioni dalla classe cristallina, tre icone di Roma09: Micheal Phelps, Paul Biedermann e Cesar Filho Cielo. Phelps, il nuotatore più forte di sempre, disputa un mondiale di altissimo livello (5 ori ed 1 argento), in cui spicca quella che può essere considerata la gara più bella del 2009: la finale dei 100 farfalla contro il serbo Cavic. A Pechino, stessa finale e stesso avversario, l'americano tocca 1 centesimo prima del serbo, batte il record di Spitz ed entra nella storia. A Roma la trama è la stessa, con Cavic che parte, fa il vuoto e domina al primo passaggio. Poi è il turno di Phelps, lo «squalo» si aggrappa all'acqua, risale e vince, sempre al tocco finale, sempre per 1 centesimo, sempre col record del mondo. Biedermann, invece, fa un po' il percorso della nostra Pellegrini. Il tedesco si impone su 200 e 400 sl chiudendo entrambe le sue performance col primato mondiale. L'unico che riesce a battere Phelps e tra i tanti primati abbattuti ne sgretola uno che sembrava inarrivabile: 3'40”07 è il crono mai realizzato prima nei 400 sl e in un colpo cancella sua maestà Ian Thorpe. Cesar Filho Cielo, da par suo, verrà ricordato come l'uomo più veloce di Roma. Il brasiliano di origine italiana infila un filotto impressionante sulla breve distanza e stupisce tutti coloro i quali si aspettano di incoronare Bernard, Busquet o Nystrand come nuovo re dei 100 sl. Cielo scalza tutti, vince i 50 sl col record del mondo e ripete l'accoppiata oro e primato anche nella distanza doppia. La rassegna iridata volge al termine e mentre qualcuno ancora si chiede dove siano finiti gli uomini dell'Italnuoto, tutti gli altri osannano le protagoniste incontrastate del Foro Italico: Alessia Filippi e Federica Pellegrini. Il medagliere azzurro sta tutto nelle 4 imprese di queste due splendide atlete: 3 ori e 1 bronzo con 3 record del mondo ed 1 europeo. La cerimonia di chiusura del 2 agosto sancisce la fine di un'edizione indimenticabile con i suoi 43 nuovi primati mondiali ottenuti tra le corsie dello Stadio del Nuoto. Si spengono i riflettori su Roma e Federica decide che l'America è il posto giusto per ricaricare le batterie. Alberto Castagnetti è atteso da un intervento al cuore e a pochi giorni dalla partenza la sua allieva prediletta cambia idea: «Niente America, Alberto ha bisogno di me». L'11 ottobre, a poco più di un mese dall'operazione, Alberto Castagnetti si spegne nella sua casa vicino Verona e Federica, una volta di più, comprende quanto fosse lei, in realtà, ad avere bisogno di lui. Il vuoto lasciato da Alberto sconvolge tutti e a due mesi dal suo addio la nazionale si ritrova al gran completo in occasione degli Europei in corta ad Istanbul. La risposta al dolore di Federica Pellegrini sta tutta in otto vasche stile libero, concluse col solito oro e col solito record del mondo. Ma questo è già un nuovo inizio, questa è già un'altra storia.