Ballardini: "Una buona prova"
MILANO - Sedici punti in diciassette partite di campionato, solo dieci gol realizzati, tre vittorie in cinque mesi. La Lazio torna da Milano con l'ennesima sconfitta sulle spalle, ora la classifica fa paura. La squadra biancoceleste è il peggior attacco della serie A, ed è la formazione che ha segnato meno reti in campionato in tutto l'anno solare. Ballardini difende i suoi giocatori, ed elogia la prestazione della sua squadra. «Ho visto una buona Lazio - ha dichiarato l'allenatore al termine della partita di San Siro - abbiamo giocato su un campo impossibile, quasi impraticabile. L'Inter ha concesso pochissimi spazi, è una formazione che ha la migliore difesa del campionato». La Lazio continua a non segnare: gli attaccanti sono in crisi, l'ultimo ad andare a bersaglio fu - è proprio il caso di usare il passato remoto - Zarate nella partita contro il Palermo. Poi soltanto reti griffate dai centrocampisti. «Abbiamo perso Rocchi per un mese e mezzo - prova a giustificarsi il tecnico di Ravenna - poi si è fermato Cruz, e quando è tornato ha preso una squalifica di tre giornate. Non sono preoccupato, perchè la Lazio crea gioco e occasioni da gol. Tuttavia, se continuiamo a parlare di mercato, significa che qualche problema c'è. Maxi Lopez? Il suo arrivo non è ufficiale». La classifica parla chiaro: Siena e Catania dodici punti, Atalanta tredici, Bologna e Lazio sedici: felsinei e orobici hanno una partita da recuperare. «La Lazio ha 16 punti e in questo momento la squadra merita la classifica che ha - conclude Ballardini - dovremo essere molto pratici, e uscire tutti insieme da queste difficoltà». Dall'altra parte c'è Mourinho che fa festa, dopo l'ennesimo risultato utile consecutivo ottenuto in casa: 153 partite senza sconfitte. «È una vittoria pesantissima - dichiara a fine partita l'allenatore portoghese - siamo partiti molto bene, la squadra ha avuto un ottimo approccio, ha segnato quasi subito e ha controllato una Lazio che non ci ha mai dato problemi. La Juve non ha fatto punti, ma noi dobbiamo essere soddisfatti dei nostri 39 punti. E non dobbiamo deconcentrarci: prima del mio arrivo a Milano l'Inter stava per perdere uno scudetto dopo aver avuto nove punti di vantaggio dalla Roma. Vorrei che non si ripetesse una cosa del genere».