Poichè mi trovavo a Londra per ragioni pugilistiche ho potuto raccogliere soltanto le reazioni dei giornali inglesi al sorteggio del prossimo turno della Champions League.
Com'èormai buona (o cattiva?) abitudine giornalisti in tutto il mondo in sintesi i due accoppiamenti più curiosi proposti dal sorteggio sono stati presentati come una sfida di Jose Murinho con la sua ex squadra (il Chelsea) ed addirittura come quella di David Beckham con il Manchester United anche se oggi come oggi nessuno sa con certezza se il giocatore inglese potrà essere protagonista di quella partita. Trascurati Pirlo, Pato, Rinaldinho il Milan si identifica, agli occhi degli inglesi, con il giocatore che ha giocato in maglia rossonera solo una parte della scorsa stagione e che ha promesso di tornare di nuovo in Italia dopo avere assolto i suoi impegni con la squadra di Los Angeles. Il calcio italiano, con tutti i suoi difetti, vanta quattro titoli mondiali ed undici successi nella Champions (sette del Milan, due dell'Inter e due della Juventus) ma evidentemente non gode di molto credito se tutti i giornali inglesi non concedono alle tre squadra italiana che sono rimaste in corsa nella Champions, molte possibilità di passare il prossimo turno. Passi per la Fiorentina, tra l'altro l'unica italiana ad aver vinto il proprio girone ma le cui credenziali in campo internazionale non sono straordinarie, ma forse il Milan e l'Inter meritavano, con tutto il rispetto per le loro avversarie, una maggiore attenzione anche perché è noto che il calcio, nella partita singola ed al limite anche del doppio confronto, può offrire risultati che contrastano con la logica. Negli anni, anche se cambiano i presidenti, gli allenatori e soprattutto i giocatori, ogni club, in Italia e nel resto del mondo, si porta dietro una propria tradizione e parte della propria storia. Al riguardo il Milan che già in passato è riuscito a vincere la Champions senza possedere la squadra più forte ha già dimostrato di essere capace di rovesciare pronostici che sembravano definiti. Insomma non sfasciamoci la testa prima del tempo. I bookmakers e non solo i giornali inglesi ci danno per battuti, speriamo di uscire a smentirli.