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Federer è di nuovo grande e in testa alla classifica

Federer alza il trofeo di Wimbledon

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Che anno è stato il 2009 per il tennis ? Volendo sintetizzare si deve far riferimento al ritorno al primo posto della classifica maschile di Roger Federer, alla crisi, solo in parte atletica, di Rafael Nadal, al mantenimento delle posizioni di immediata retroguardia di Novak Djokovic e di Andy Murray, all'esplosione di Juan Martin Del Potro e alla dimostrazione di un vecchio principio, quello del lavoro che paga, dimostrato dalla vittoria di Nikolay Davydenko nel Masters. Ci sono due modi di giudicare la stagione di Federer. Si può ricordare che per due volte, nella sua carriera (2006 e 2007), aveva fatto meglio realizzando tre quarti di slam ed una finale ma anche sottolineare come, reduce da un anno che qualcuno aveva addirittura giudicato deludente semplicemente perché Federer aveva vinto un solo torneo dello Slam (l'Open degli Stati Uniti), il campione svizzero si sia riscattato raggiungendo la finale in tutti i quattro tornei dello slam, vincendone due (compreso il Roland Garros, dove non aveva mai vinto) e perdendo in cinque set le finali degli altri due. In definitiva un bilancio straordinario per chiunque non fosse Federer. A suo modo anche Rafael Nadal è stato protagonista nell'anno che ci lasciamo alle spalle. Dopo aver dominato la prima parte della stagione vincendo per la prima volta l'Australian Open ed un torneo del grande slam sul cemento (la superficie a lui meno gradita) ed altri quattro tornei, compresi quelli di Montecarlo e Roma, Nadal è andato ufficialmente in crisi quando è stato sconfitto al Roland Garros dallo svedese Robin Soderling, un risultato che può essere considerato la più clamorosa sorpresa dell'anno e forse degli ultimi quattro anni. Problemi alle ginocchia lo hanno costretto a fermarsi per due mesi, però quando è tornato non è stato più lo stesso. La vittoria in Davis lo ha aiutato a dimenticare le delusioni dei tornei ma rimane il fatto che quello di Roma (10 maggio) è stato il suo ultimo successo. Comunque Nadal se ha perduto il primo posto ha difeso il secondo anche perché, pur confermando le loro qualità, Djokovic e Murray non hanno raggiunto una sufficiente continuità al punto da essere insidiati da quel Del Potro che ha coronato il suo inseguimento alle posizioni di vertice vincendo l'Open degli Stati Uniti. Dietro i primi cinque si è formato un piccolo gruppo di campioni a metà o, se preferite, di mezzi campioni tra i quali scelgo, anche per ragioni anagrafiche, il croato Martin Cilic. L'esempio di Ernests Gulbis, la delusione maggiore del 2009, mi induce ad essere cauto nel pronosticare carriere importanti. Nel settore femminile la situazione è molto più confusa. Il primo posto in classifica premia giustamente Serena Williams e non solo perché ha vinto due dei quattro tornei dello Slam aggiungendovi il Masters. Nessun dubbio che le due Williams, con minore continuità Venus, siano, se hanno voglia, le più forti del mondo. Dinara Safina ha costituito, mantenendo a lungo il primo posto in classifica senza aver mai vinto un grande torneo, una curiosa eccezione ed ha contemporaneamente evidenziato i propri limiti ed i difetti del computer. Si è sentita la mancanza, momentanea si spera, della Sharapova e si attende il ritorno della Henin dopo che l'altra belga Clijsters è rientrata dopo due anni e ha già vinto uno Slam. Interessante anche il recupero delle due serbe Wozniaki e Wickmayer. Sono questi i nomi nuovi anche se la Wickmayer deve tirarsi fuori da una poco chiara storia di doping.

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