De Rossi come Totti "Giallorosso a vita"
Dopo Totti, De Rossi. Uno ha appena firmato il contratto che lo legherà a vita alla Roma, l'altro promette di seguirlo, come fa da quando ha iniziato a giocare insieme al suo idolo. La società dal futuro indecifrabile si appoggia alle due colonne portanti. Totti e De Rossi: chi ce li ha se li tiene stretti. E loro non hanno mai pensato di andarsene. «Prenderei in considerazione l'ipotesi soltanto se l'alternativa per la Roma fosse il fallimento» spiega De Rossi. Lo ha detto, ripetuto, confermato, ma il popolo romanista non si stanca mai di sentirselo dire. Al Teatro dell'Angelo si presenta il libro scritto su di lui da Tonino Cagnucci. «Il mare di Roma», una biografia appassionata nel bel mezzo di una carriera ancora lunga. In platea ci sono Giacomino Losi, bandiera romanista, mister Bencivenga, il primo che ha creduto nelle qualità di Daniele. E ci sono anche i tifosi che lo incitano a parlare prima che arrivi il suo turno. «Tu sei sincero e rappresenti tutti noi» gli urlano. «Sono fatto così - risponde De Rossi - so che quando parlo ho dietro di me tanta gente che mi aiuta anche quando sbaglio». Accanto a lui, in campo, ci sarà Totti fino al 2014. «La vera sorpresa sarebbe stata se non fosse arrivata la firma. È il giocatore più importante della storia della Roma - dice De Rossi - si sollevano sempre strane polemiche inspiegabili su di lui. Devono essere tutti contenti e le cifre non bisognerebbe neanche guardarle: Francesco ha tirato la carrettta per questa squadra in momenti difficili, nei quali altri se ne sarebbero andati. Noi insieme al Mondiale? Credo che i compagni in azzurro lo accetterebbero, come farebbero con Cassano. Non so se verrà o meno, decideranno lui e Lippi». Sul proprio futuro Daniele non ha dubbi: sarà Roma a vita. «Ne abbiamo già parlato, non dovrebbero esserci problemi e non è cambiato niente dall'ultima volta». Ci sarà tempo per accordarsi: il contratto attuale del centrocampista scade nel 2012. «Questo è l'unico posto dove voglio lavorare. L'unico rimpianto è di avere una sola carriera da porter donare alla Roma». Eppure qualcuno non si ancora arreso all'idea. «A bordo campo nel derby c'era anche un mio amico romanista che mi dice sempre che dovrei andar via perché merito di vivere emozioni diverse. A fine partita l'ho incrociato ci siamo abbracciati e gliel'ho detto: "Lo vedi, lo vedi perché resto qui?" Adesso finalmente ha capito. Per qualcuno la Lazio ha fatto una gran partita contro di noi. Ma quale gran partita? Si sono difesi in undici e hanno fatto un tiro in porta su un passaggio sbagliato nostro». Chiusa la parentesi europea con il primato nel girone, il futuro prossimo si chiama Parma: una vittoria significherebbe aggancio alla zona Champions. «Mangiare il panettone da quarti sarebbe fondamentale. Per questo mi piacerebbe vedere 60.000 spettatori sugli spalti. So che è "solo" Roma-Parma, ma forse proprio per questo sarebbe più significativo. Noi dobbiamo giocarla come se fosse una finale. Montali e Totti hanno parlato di scudetto in due anni? Queste previsioni lascio farle ad altri. Sicuramente c'è voglia di ripartire. Intanto pensiamo a riprenderci la Champions». Domenica bisognerà fare i conti con la voglia di rivincita di Panucci. «È un amico e sarà strano ritrovarsi l'uno contro l'altro» dice De Rossi. Da Milano arrivano le parole soddisfatte della Sensi. «Siamo molto felici del rinnovo del contratto di Totti». Anche Alemanno approva. «Un segnale della società che ridà fiducia». Oggi a Trigoria la presidentessa farà gli auguri alla stampa insieme al capitano. Tutti felici? Non proprio. Cicinho smania per andarsene, «vorrei giocare con il San Paolo, a gennaio vedremo», Cerci dopo la doppietta di Sofia lancia un messaggio a Ranieri: «Per mostrare quello che valgo - le parole dell'esterno a romanews.eu - devo giocare e sarà necessario decidere presto il mio futuro».