Federica Pellegrini trionfo per Castagnetti
Bisogna avere Fede. Per vincere, per salire sul gradino più alto del podio, per stabilire un nuovo record del mondo, bisogna avere Fede. La spedizione azzurra ai Campionati Europei di nuoto in vasca corta di scena a Istanbul brilla dell'oro conquistato da Federica Pellegrini nei 200 sl, nella prima e unica gara individuale da lei disputata nella kermesse continentale. Federica non era così sicura di partecipare a questi Europei, perché per lei non esistono più gare di passaggio né momenti di transizione, se c'è lei la gente vuole l'oro e il record del mondo. Il fatto è che il mondo di Federica, in questi mesi, si è completamente stravolto, perché Alberto Castagnetti è venuto a mancare e la sua scomparsa ha creato un vuoto profondo in lei, da riempire con le lacrime, i ricordi e l'affetto per quel papà-allenatore che l'aveva accolta nel periodo peggiore della sua carriera per condurla lassù, in cima al mondo. Malgrado il programma di giornata ci lasci più di un'occasione per tirare su la testa, sembra che le sorti della spedizione azzurra siano riposte tutte in quel 200 sl, perché c'è Federica Pellegrini e perché sono troppi i significati nascosti in quelle otto vasche. La campionessa di Spinea, di concerto con lo staff tecnico, ha replicato lo stesso impegno di un anno fa a Rijeka: rinuncia ai 400, staffette veloci e 200 in chiusura. La dea del nuoto azzurro aveva detto che non sarebbe venuta a Istanbul per deludere e se tutti vogliono l'oro e il record del mondo, lei è pronta ad accontentare tutti. Fede deve vedersela con l'ungherese Verrastzo e il testa a testa lo risolve in suo favore solo nell'ultimo 25 perchè una forza sconosciuta e dirompente spinge una Pellegrini fuori condizione, meno esplosiva del solito e imprecisa in virata. La sofferenza ha minato la sua preparazione ma è da quel dolore che ha attinto le energie per prendersi un altro oro e un altro record del mondo (1'51”17), quello che tutti si aspettano da lei e che lei, all'arrivo e con un bacio, ha voluto dedicare al suo caro Alberto: «È da tanto che non piango lacrime di gioia, come queste di oggi. Sono contenta perché Alberto mi diceva sempre che le gare vanno vinte quando non si è al meglio ed è proprio quello che ho fatto». C'è qualcosa del suo allenatore che non se ne è andato e che resterà per sempre: «Alberto non è qui fisicamente e mi manca da morire ma le sue parole, quelle che mi diceva ogni giorno e prima di ogni gara, mi girano sempre per la testa. Oggi non ho nuotato benissimo e so che è quello che lui mi avrebbe detto».