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Due sfide verità tra Genova e la Capitale

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Impegnidelicati per le due romane, ma soprattutto per la Lazio che si dibatte in una scomodissima posizione di classifica. Con Ballardini alle prese con l'ennesima emergenza, stavolta virtualmente senza il centrocampo più attendibile, Matuzalem ai box per infortunio, Baronio e Mauri fermati da squalifiche. Di più elevato livello, per classifica, la sfida genovese, alla quale la Roma si presenta gratificata da una striscia di risultati confortanti, utili per trovare nel futuro anche quel gioco che stenta a decollare: Ranieri, scontento della prestazione nella stracittadina, deve ancora affidarsi al modulo caro a Spalletti. A Genova mancheranno inoltre pezzi importanti: Mexes si è fatto male quando aveva finalmente trovato accanto a sé un affidabile Juan, Pizarro ha rimediato un rosso gratuito, anche Menez è squalificato, ma forse sarebbe stato destinato al part-time. Tanta curiosità per il faccia a faccia tra Totti e Cassano, protagonisti in coppia di antiche magie, il barese vuol riportare in alto una Samp che ha sofferto un inspiegabile blackout dopo la fulgida fase di avvio. Giocatore «sublime», lo ha definito Ranieri, spera che la sua Roma possa vanificarne le invenzioni, impegno comunque ad alto tasso di difficoltà, la Champions comune obiettivo. Nella grande mischia, alle spalle del trio di testa, utile a entrambe il rocambolesco pari tra Cagliari e Napoli al Sant'Elia. Nell'alta classifica, pretendono attenzioni gli impegni delle milanesi, l'Inter a Bergamo, il Milan in casa, ma il Palermo vale più dell'Atalanta. Juventus votata al riscatto, al San Nicola da tutto esaurito, dopo il clamoroso tonfo di fronte al Bayern. Ma il bianco e il rosso sono colori indigesti per Ciro Ferrara e la sua truppa, l'incompleto Bari finisce in trionfo. Per la Juve, la consolazione di una gara giocata con grande intensità e sfortuna nera, tante occasioni sprecate, compreso un rigore, però nel finale anche il rischio di una goleada umiliante.

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