L'Inter stende il Rubin
MILANO Forse, a ben vedere, per l'Inter di Champions bastava solo giocare. Scendere in campo. Non come contro il Barcellona, a San Siro e soprattutto al Camp Nou. Come nel secondo tempo con la Dinamo, a Kiev. E, di ieri, come contro il Rubin Kazan a San Siro. In quella che era l'ennesima sfida europea da dentro o fuori, temutissima, e che finalmente ha visto un'Inter decisa e vincente. Grazie soprattutto ai suoi campioni, Eto'o e Balotelli, e nonostante gli sfortunati infortuni muscolari alla coscia destra prima di Samuel, dopo appena un quarto d'ora di gioco, e poi di Stankovic ad inizio ripresa. Balotelli ed Eto'o: la sorpresa e la conferma. Di chi ha già deciso due Champions League con gol decisivi, pesantissimi in finali combattutissime, e che in nerazzurro non aveva ancora assaporato la gioia del gol in Europa. Fino a ieri, quando dopo la grande discesa sulla sinistra di un ottimo Zanetti, molto meglio del Chivu di questo inizio stagione, e il tacco geniale di superMario, ha scaricato con un gran sinistro in un colpo solo tutta la rabbia e la carica agonistica che ci mette sempre, e che finora, anche col Rubin nella ripresa, s'è vista meno rispetto ai tempi del Barça perché molto più diluita dai rientri e i recuperi a centrocampo, in copertura. Come ieri, quando però è arrivato anche il gol. Anche perché l'Inter, fin dall'inizio, era decisamente più offensiva del solito. Anzi, decisamente iper-offensiva, con tre punte più Sneijder, Stankovic e Thiago Motta. Una scelta un po' azzardata ma che ha pagato, nonostante qualche rischio dietro, soprattutto nel primo tempo con Karademiz: al 18' si fa trovare solo davanti a Julio Cesar, che però gli devia il tiro in angolo. Ritrovato, dopo Torino, il portiere nerazzurro. Come tutta la squadra. Che nonostante il gioco molto spezzettato dei primi minuti, e il Rubin che prende un buon ritmo gara, trova il vantaggio con Eto'o. Nel quale, guarda caso, è protagonista Balotelli. Già vicino al gol al settimo, e che nella ripresa si scatena. Nella quale entra subito male, anche su un avverario, e si fa ammonire ingenuamente, ma poi travolge tutto e tutti con una botta pazzesca, anche se molto centrale, su punizione. Poco conta se si mangia qualche secondo dopo il gol del 3-0, sfiorato anche da Sneijder che prende un palo clamoroso poco dopo: la gara, e la qualificazione, anche in virtù della vittoria del Barça a Kiev, ormai è decisa. Rimane da capire cosa capiterà quest'anno all'Inter nel sorteggio, calcolando che per l'ennesima volta i nerazzurri si sono sì qualificati per gli ottavi di Champions, ma da seconda del girone. Il rischio, vedendo le avversarie, è davvero alto.