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Fiorentina prima all'ultimo assalto

La gioia dei viola a fine partita

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La Fiorentina era salita a Liverpool per cercare quella vittoria che all'Anfield Road avevano conquistato solo altre due italiane (il Genoa e la Roma) e che l'avrebbe mantenuta al primo posto del girone e ci riesce proprio nel finale, diventando la nostra terza squadra a passare sul campo dei Reds. Un'impresa che rende già indimenticabile questa splendida Champions dei viola, che espugnano Anfield grazie a una rete al 94' di Gilardino, splendidamente servito da Vargas, mandato dentro da Prandelli a venti minuti dalla fine. E ora il sorteggio degli ottavi dovrebbe fare meno paura. Entrambe le due squadre si presentano imbottite di riserve e per la prima volta gioca da titolare anche Aquilani, fatalità proprio faccia a faccia con quel Montolivo con il quale è in corsa per una maglia azzurra in Sudafrica. L'ex romanista si muove molto e dialoga bene con due «mostri sacri» suoi compagni di reparto come Mascherano e Gerrard, che con il Liverpool ha vinto dieci trofei. Dopo un buon primo tempo l'ex romanista cala nella ripresa, ma la cosa pare normale per uno che ha giocato poco come lui. La Fiorentina ha un ottimo avvio e disputa una buona prima frazione di gara, ma la chiude immeritatamente in svantaggio a causa del gol di testa di Benayoun su punizione di Gerrard al 43'. Poco prima era stata la viola a sfiorare la rete con De Silvestri (33') e Montolivo (34'), ma le loro conclusioni di testa e di destro al volo erano state ben parate da Cavalieri. Così, quando al 63' Jorgensen trova il gol dell'1-1 con un bel diagonale, tutti sono d'accordo nel dire che il pari è meritato. Il Liverpool però non ci sta e si riversa in attacco, con Frey che al 78' nega la rete al neo entrato Pacheco e poco dopo si ripete in uscita bassa sempre su quest'ultimo, liberato da un tacco di Torres, messo dentro da Benitez al 65'. Insomma, la ripresa è del Liverpool, anche se nel finale la Fiorentina torna a farsi avanti nel finale e proprio all'ultima giocata trova la rete della gioia. Quella che la trasforma nella migliore delle italiane in questa prima fase della Champions.

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