Storie di eroi per un giorno
FrancoBovaio Il giorno dopo è tutto ancora più bello. Diventare protagonisti inattesi del derby è una di quelle sensazioni meravigliose che a volte solo lo sport sa regalarti. Così è anche per Marco Cassetti, l'ultimo carneade della stracittadina romana, intercettato da Sky mentre sta portando il figlio Simone alla scuola calcio dell'Eur: «È stata sicuramente l'emozione più forte che ho provato da quando vivo a Roma. Da domenica ho veramente capito cosa vuol dire stare in questa città. Prima avevo dei dubbi, ora sono sicuro che arriveremo quarti. Era il mio settimo derby, ma l'ho sentito più del primo. Poi mi sono arrivati tantissimi messaggi, telefonate, una cosa incredibile». A fargli eco la moglie Francesca, felicissima soprattutto per la dedica dopo il gol: «Quando ho visto che mi ha detto "ti amo" mi sono sciolta”. Grazie alla sua rete alla Lazio quello dell'altra sera passerà definitivamente alla storia come «il derby di Cassetti». Così lo ricorderanno i tifosi delle due squadre capitoline, che sono soliti ripensare alle stracittadine abbinandole ai nomi dei marcatori, soprattutto se imprevedibili. Ecco dunque i derby «di Giovannelli», «di Enzo», «di Piacentini» o «di Urilli, Renica o Carpanesi» in chiave romanista. Oppure quelli «di Gottardi», «di Franzoni», ìdi Nicoli», «di Bertoni» se visti con gli occhi dei laziali. Giocatori che tutto erano meno che frequentatori abituali della classifica marcatori. Così sarà anche per il neofita Cassetti. Come lui Paolo Giovannelli da Cecina, che tempo fa ci disse: «Certo che a pensarci è incredibile, con la Roma ho giocato dal 1977 al 1983 e ho segnato solo un gol, proprio quello decisivo a cinque minuti dalla fine del derby di quel 2 marzo del 1980 e proprio nella porta sotto la sud. Per me fu una gioia indescrivibile, di quelle che non si dimenticano più per tutta la vita». Parole che potrebbero essere sottoscritte anche dal laziale Lichtsteiner, che ha segnato la sua unica rete in A proprio nel derby vinto l'anno scorso per 4-2 e da Fabrizio Di Mauro, che lo imitò in uno degli anni '90 (tra l'altro da ex romanista) pareggiando la rete del romanista Giovanni Piacentini, un altro che in maglia giallorossa segnò solo quella rete in campionato. Ecco, a pensarci bene, proprio quell'1-1 fissato da due marcatori inusuali come Piacentini e Di Mauro colloca quel derby del 24-10-1993 al primo posto della classifica di quelli decisi dai «carneadi», ovvero da quei calciatori divenuti protagonisti in un giorno particolare qual è quello della stracittadina.