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Valentina Lo Russo È una Lazio che, nonostante tutto, vede il bicchiere mezzo pieno e si accontenta della prestazione invece che del risultato.

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«Dovremmogiocare tutte le partite con questa intensità, la Lazio di questa sera ha mostrato di avere un'anima e da qui deve ripartire». Inutile però far finta di niente e non pensare che la classifica è sempre più deficitaria: «Dobbiamo guardare la classifica per quella che è, essere realisti e capire che dobbiamo giocare e lottare per quello che la classifica ci chiede». Tredici punti, uno solo dalla zona salvezza, guai però, prosegue Baronio, ad addossare tutte le responsabilità a Ballardini: «Sono state dette e scritte cose inverosimili su questo argomento. La colpa è solo nostra, l'allenatore non c'entra, siamo noi che andiamo in campo. Non c'è niente di vero su quanto si dice dello spogliatoio. Il gruppo è unito, l'allenatore sta facendo il possibile e se tutti quei pareggi fossero stati vittorie, staremmo qui a parlar d'altro». Insomma un mea culpa importante quello di Baronio che salva la panchina in un momento tanto delicato. Il centrocampista della Lazio non salva invece Totti per via di un gesto non gradito. Il capitano giallorosso avrebbe rivolto il pollice verso il basso come a dire «andrete in B», gesto che Baronio non ha proprio digerito: «Ci vuole rispetto per l'avversario, ma credo che se ne sia reso conto subito, esultare va bene, ma non in questo modo». Soddisfatto della prestazione, molto meno del risultato è Stefano Mauri, uno dei migliori in campo: «Siamo stati superiori alla Roma per buona parte della gara, dopo il gol di Cassetti qualcosa è cambiato ma la reazione c'è stata e la gara è stata giocata bene». La sfortuna però continua a perseguitare la sua squadra: «Ci gira tutto male, non so cosa stia succedendo quest'anno, dobbiamo assolutamente uscire da questo tunnel. La partita di questa sera però ci rassicura. Siamo sulla strada giusta, i risultati non arrivano ma il gioco sì, dobbiamo trovare queste due cose insieme e riprenderci». Le prossime sfide suonano come una minaccia. Prima il Genoa, poi l'Inter. Per la Lazio la strada sarà pure quella giusta ma di certo è sempre più in salita.

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