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Coreografie, scontri e lacrimogeni

Roma-Lazio disordini dopo partita (Foto Gmt)

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Il derby è il derby, anche sugli spalti. E allora via allo sfottò. Prima e durante la gara non sono mancati striscioni da una e dall'altra parte. Qualcuno ha provato a rovinare la festa, ma per fortuna non c'è riuscito. Qualche ora prima del fischio d'inizio la polizia ha sequestrato un petardo lasciato sopra una colonnina di un benzinaio a largo De Bosis, e bulloni e sassi trovati all'interno del bauletto di un motorino abbandonato sul Lungotevere della Vittoria. Disordini anche a Lungotevere Diaz con lancio di lacrimogeni. Qualche carica di alleggerimento sotto la Curva Nord ma nulla di più, anche se ci sono stati una decina di fermati. Difficile scoprire come hanno vissuto i protagonisti l'attesa del derby, anzi no. Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha scelto la chiesa di Santa Maria in Via, a largo Chigi, per raccogliersi in preghiera prima di raggiungere lo stadio per godersi la partita. Ognuno sceglie i riti che vuole, i gesti scaramantici non si risparmiano. Il team manager biancoceleste Manzini ha sparso sale sul prato dell'Olimpico. Il vero spettacolo è nelle culle del tifo più caldo dove i supporters si sono dati battaglia con il più classico dei botta e risposta. La Sud prende come ispirazione l'influenza che sta costringendo al letto migliaia di italiani. «Ma quale vaccino contro l'influenza Vitamina B12», «C'avete l'influenza B». Dalla parte opposta sono presi di mira i problemi societari giallorossi. »B come Banca Unicredit», «La vostra giovinezza votata all'avvenire, di chi sta per fallire», si legge in Nord. Da parte romanista il riferimento alla classifica deficitaria dei cugini è presente in più di uno striscione. «B11 affondati», «AAA Lazio cercasi. BBB Lazio trovasi». Poi ancora «E la Lazio in B tornerà», «Continuate così, prossimo derby col Frosinone». Alle 20.07 entra in campo la Roma per il riscaldamento pre gara e c'è il boato da una parte, fischi dall'altra. Due minuti dopo c'è la Lazio e lo spettacolo si ripete al contrario. «Fermi che ve contamo», sventolano i giallorossi, ma i laziali non si preoccupano di essere in minoranza. «Se mezza Roma ti tifa, l'altra mezza ti schifa». Dopo tre anni la Sud torna a fare la coreografia, prima in polemica contro la tessera del tifoso. «La curva che vorreste» e tutti seduti e in silenzio, poi srotolando un mega lenzuolo con il disegno della curva e tanti cartoncini gialli e rossi sventolati per l'intero settore. La Nord risponde con un semplice «Fuori la grinta la Nord è con te, avanti Lazio». Poi il derby comincia ed è un continuo di cori e bandiere al vento. Almeno fino al 12' quando l'arbitro Rizzoli è stato costretto a interrompere la garaa per ripetuto lancio di fumogeni e scoppio di petardi. Dura poco e si ricomincia.

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