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La Juve riapre il campionato

Marchisio

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TORINO - Vince la Juve, che torna così a meno cinque dall'Inter al termine di una serata di calcio e calci. Con Mourinho espulso dopo l'1-0 della Juve, Felipe Melo cacciato nel finale al termine di una mega rissa e i nervi saltati un po' a tutti. Era quasi logico che finisse così: Juve-Inter non sarà mai più un incontro normale, ammesso che lo sia mai stato. Comincia la Juve a fare la partita e non avrebbe potuto essere diversamente, vista la classifica. Ferrara sceglie di mandare in campo Sissoko al posto di Camoranesi e di tornare al rombo: Del Piero fa coppia con Amauri, Diego sta appena dietro. Il maliano è la solita forza della natura e dopo pochi minuti Muntari rischia il rigore per sporcargli una conclusione. L'Inter preferisce agire di rimessa e reclama anche lei per un paio di contrasti in area di rigore: Saccani sceglie la via del perdono e fa bene, comunque. Nel frattempo, qualche coro stupido fa capolino dagli spalti (stadio esaurito e ci mancherebbe, visto che la capienza dell'Olimpico non arriva a 30.000 posti), protagonista ovviamente Balotelli che se ne sta in panchina comodamente seduto: scintille qua e là ci sono sempre, è ovvio. Così come non mancano scoppi di petardi che assomigliano tanto a bombe carta: dovrebbero essere banditi dagli stadi, in realtà riescono ugualmente a essere introdotti senza che nessuno intervenga. Così va il calcio, comunque e più o meno ovunque. Poi, senza esagerare con il bel calcio, la Juve passa: punizione dalla destra di Diego, testa di Chiellini, tocchi assortiti di compagni e avversari (Lucio), Julio Cesar battuto. La Juve va in paradiso, l'Inter si arrabbia: Mourinho finisce negli spogliatoi per avere protestato con il guardalinee in seguito alla rete bianconera, non è chiaro se per il fallo (dubbio) di Samuel su Del Piero che aveva generato la punizione di Diego o se per un'irregolarità successiva. Volano calcioni per un paio di minuti, poi la difesa bianconera si dimentica di Eto'o in mezzo all'area e il camerunense ringrazia. Colpo di testa chirurgico, Buffon battuto e 1-1. Gli animi si placano un minimo, la partita anche: Del Piero vorrebbe ma non può, Amauri ne azzecca poche, Diego si sbatte ma non punge quasi mai. Dall'altro lato, non è che Milito imperversi né che il centrocampo nerazzurro sprizzi qualità in abbondanza. Si va al riposo in parità, in attesa di una ripresa che regali qualcosa di più. Preme l'Inter, adesso: Diego alleggerisce, Milito ed Eto'o si mangiano un golletto e Marchisio segna invece un supergol, dribblando nello stretto Samuel dopo che Julio Cesar aveva respinto una conclusione di Sissoko. Entra Balotelli, qualcuno insiste nell'idiozia e altri si dissociano: manca mezz'ora e più alla fine, ma l'Inter non produce altro se non un assalto nervoso e confuso. La mega rissa finale non cambia nulla: non il punteggio, almeno. Ed è quel che conta.

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