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Ballardini rischiatutto

Da sinistra gli allenatori della Lazio e Roma, Ballardini e Ranieri

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Una notte da vivere sulle barricate, in trincea, per cercare di vender cara la pelle nella sfida più sentita dell'anno. Arriva il derby, la Lazio è nella zona calda della classifica e un ulteriore passo falso la condannerebbe a una stagione di sofferenze. E' una nave alla deriva, priva del suo stesso capitano: nell'ultimo allenamento di ieri, il tecnico Ballardini lo ha escluso dalla formazione dei titolari. Eutanasia, o quasi, per una squadra che - dopo il Livorno - vanta il peggior attacco della Serie A. Questa mattina l'allenatore avrà tempo e modo per rinsavire e cambiare l'undici titolare nella rifinitura: una sconfitta nel derby sancirebbe il suo divorzio dalla Lazio. Rocchi va incontro all'ennesima esclusione, dopo quella di Napoli e Salisburgo. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina: da quando il capitano - da portavoce della squadra - ha avversato la decisione del club di andare in ritiro, è stato fatto fuori, nonostante l'indisponibilità di Julio Cruz. Di certo, è una semplice coincidenza: l'ennesima scelta tecnica dell'allenatore, scevra da ogni tipo di condizionamento come le esclusioni di Ledesma e Pandev. Rocchi a parte, sarà una Lazio con il 3-4-2-1: nelle retrovie ballottaggio tra Siviglia e Diakitè per un posto da titolare. Radu recupera, giocherà accanto a Stendardo. Corsie esterne affidate a Lichtsteiner e Kolarov. A centrocampo Brocchi e Baronio formeranno la cerniera davanti alla difesa. In alternativa c'è Dabo, che potrebbe subentrare a partita in corso qualora Brocchi venisse spostato sulla fascia al posto dello svizzero Lichtsteiner. Sulla trequarti, a sorpresa, trova spazio Stefano Mauri, ago della bilancia che potrebbe dare equilibrio alla manovra sfruttando i costanti inserimenti in avanti. Con lui, il brasiliano Matuzalem: il sudamericano ha recuperato appieno dopo il colpo subìto alla coscia contro il Bologna. Lui avrà il compito di galleggiare tra le due linee e lanciare in profondità i compagni. In avanti ci sarà Zarate, unico terminale offensivo della formazione di Ballardini. L'argentino sogna di regalare un sorriso ai suoi tifosi, magari replicando la prestazione dell'ultimo derby. Il ragazzino di Haedo avrà sulle spalle tutto il peso dell'attacco laziale, un isolamento che sa tanto di resa prima ancora di iniziare a giocare. Davanti al muro giallorosso, Zarate dovrà superare barriere insormontabili: impiegato in questo modo, non è un valore aggiunto. Squadra abbottonatissima per scongiurare il peggio: Ballardini si arrocca per limitare i danni. Una sconfitta segnerebbe in maniera indelebile il suo destino.

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