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Lazio, addio all'Europa

Europa League, Rabiu Afolabi del Salisburgo tra i laziali Eliseu e Stephan Lichtsteiner

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SALISBURGO - Addio Europa. La Lazio saluta con un turno d'anticipo l'Europa League, lo fa perdendo di misura (e non senza qualche recriminazione) in casa del Salisburgo: finisce 2-1 per gli austriaci alla Red Bull Arena, una partita in cui i biancocelesti avrebbero meritato qualcosa in più. Ma le cause dell'eliminazione, più che nel ko di questa sera contro una formazione che fin qui ha conquistato 5 vittorie in altrettante partite, vanno ricercate altrove, ai turni precedenti nei quali la Lazio poteva e doveva fare meglio. Dopo un primo tempo anonimo, una ripresa scoppiettante: Foggia aveva risposto al gol di Afolabi, al 33' il bel gol di Tchoyi, anche se nell'azione precedente Zarate aveva protestato a lungo per un netto fallo di mani di Schwegler. Passa il Salisburgo, a braccetto con il Villarreal: 2-0 a Sofia con Rossi e Senna e addio Lazio, indietro di tre lunghezze rispetto agli spagnoli ma in svantaggio negli scontri diretti. Partenza-sprint della Lazio, che nei primi 6' si fa pericolosa con Eliseu (bravo Gustaffson) e Mauri (tiro alto): è solo un fuoco di paglia però, perchè il Salisburgo, pur non incantando a livello di gioco, riesce a tenere distanti i biancocelesti dalla propria area. Poi un paio di mischioni con Janko a svettare e la Lazio che rischia, la reazione nervosa di Muslera che rimedia un giusto giallo. Il tiraccio con cui Kolarov spreca una punizione dal limite nei minuti di recupero ne è lo specchio fedele. Altra musica nella ripresa, che si apre con Meghni per Eliseu e, soprattutto, con i fuochi d'artificio. Apre le danze al 7' il Salisburgo, che passa in vantaggio con Afolabi, bravo a sfruttare una punizione di Svento. Lichtsteiner beffato. Rocchi per Radu, Ballardini rischia e fa bene, perchè pochi istanti dopo la Lazio trova il pareggio: lo segna Foggia, ma il merito è tutto di Zarate, che salta tre avversari e costringe Gustaffson a una super parata. Sulla respinta lestissimo l'ex milanista e la Lazio torna in corsa.   Lazio vicinissima al sorpasso dieci minuti dopo: erroraccio in disimpegno di Afolabi, Rocchi s'invola verso Gustaffson ma spara addosso al portiere ignorando Zarate, che sulla respinta trova la deviazione decisiva di Sekagya. L'argentino s'arrabbia con Rocchi. Al 33' la svolta della partita: in area austriaca Schwegler tocca con la mano su azione di Zarate, contropiede e Tchoyi ridicolizza Cribari concludendo con uno splendido pallonetto. Intanto Makinwa, entrato per Brocchi, pareggia il conto dei legni su angolo di Zarate. Adesso c'è da preparare il derby.  

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