Ballardini: "Ho difficoltà non soltanto tecniche"
SALISBURGO - Si gioca a Salisburgo ma la testa della Lazio è al derby. Per la situazione difficile in classifica e anche perché qualifcarsi è ormai quasi impossibile. Per il gioco degli scontri diretti e della difeerenza reti ai biancocelesti serve vincere in Austria con tre gol di scarto. Solo così se, come sembra certo, il Villarreal passerà in Bulgaria, si potrà evitare che l'ultima sfida tra gli spangoli e il Salisburgo si possa trasformare nella classica partita nella quale entrambe le squadre si possono qualificare senza rischiare troppo. Davide Ballardini ritrova la parola dopo oltre e un mese e prova a concentrarsi sulla sfida di stasera (ore 19, Mediaset Premium): «Sappiamo che sarà una partita difficilissima, non pensiamo certo ai giocatori che sono a rischio di squalifica. Dabo e Siviglia sono sulla via del recupero, ma abbiamo preferito lasciarli a casa». Nonostante il momento critico in campionato per il tecnico laziale la squadra sta bene: «La Lazio arriva all'appuntamento ben preparata. Sappiamo tuttavia che giochiamo contro la squadra che ha dimostrato di essere la più forte del girone. Inoltre, bisogna abituarsi a giocare su un campo sintetico, dove velocità e rimbalzo del pallone sono differenti dal solito». Certo, la mente rischia di proiettarsi già al derby, gara importante, ma non decisiva, secondo Ballardini per il suo futuro alla Lazio: «Se fossi il presidente manderei via Ballardini? No, ma la domanda va fatta ai dirigenti. Io parlo per me - ha sottolineato il tecnico ravennate - per le difficoltà che ci sono, non solo tecniche, ragionando a 360°, non sarebbe la soluzione a tutti i problemi. Bisogna fare tante considerazioni che non dico perchè sono private. Il derby non è la sfida spartiacque per il mio futuro alla Lazio». Ballardini accetta, comunque, le critiche nei suoi confronti: «Se c'è contestazione, si accetta e finisce qua. Si accetta tutto, i momenti buoni e gli elogi, ma anche le critiche dopo tre mesi che non vinci una partita in campionato ci stanno». Lotito ritiene che il problema non è l'allenatore, ma dei giocatori che non segnano. Ballardini non attribuisce responsabilità specifiche: «La colpa non è mai di un giocatore o di un reparto. Se non si segna è perchè siamo poco bravi nel costruire e poi nel finalizzare. Non darei mai solo la colpa a un reparto o agli attaccanti. Guardavo una statistica. La Lazio ha la quarta difesa del campionato e dopo l'Inter è la squadra che ha tirato di più in porta. Facciamo molti tiri ed è difficile spiegare perchè non segniamo. Anche domenica nei primi 25 minuti abbiamo avuto quattro-cinque palle gol. Dopo aver speso molto, nel secondo tempo gli spazi si sono ridotti e noi eravamo meno lucidi. Questo è stato il motivo per cui la Lazio ha fatto fatica nella ripresa». Ma stasera sarà un'altra storia e per novanta minuti la squadra proverà a scrollarsi di dosso l'ansia per la sfida di domenica notte.