Nadal cerca riscatto in Coppa Davis

La vittoria di Davydenko, pur perfettamente meritata e legittima, finirà per dilatare le polemiche sulla formula del Masters, i cui difetti non hanno invece nulla o poco a che vedere con la sorprendente conclusione del torneo. Rimangono invece i dubbi sulle vere ragioni della crisi di Nadal, troppo rapida e troppo evidente per poter avere delle spiegazioni tecniche, psicologiche o mediche (forse sono vere tutte). Ci sarà comunque già da venerdì la possibilità di una verifica importante, qual è quella rappresentata dalla finale di Coppa Davis che a Barcellona metterà di fronte la Spagna, che l'anno scorso vinse il trofeo senza la collaborazione di Nadal, e la rappresentativa della Repubblica Ceca, che dispone di due giocatori che non possono essere sottovalutati anche perché possono assicurare il punto del doppio, una specialità che solo in Coppa ha ancora un significato. A Barcellona Nadal avrà il conforto del pubblico e soprattutto quello della terra battuta, ma Tomas Berdych e Radek Stepanek possono essere competitivi anche sul rosso. Il capitano spagnolo Albert Costa ha al momento confermato la formazione che aveva comunicato la settimana scorsa e che comprende, oltre a Nadal e a Verdasco, reduci dal Masters dove in due non hanno vinto nemmeno una partita su sei, David Ferrer e Feliciano Lopez. Credo che alla fine più che Costa sarà Nadal a decidere, e penso che deciderà di giocare perché non avendo disputato la finale dell'anno scorso, vinta in Argentina dai suoi connazionali, vorrà offrire un contributo decisivo per confermare la superiorità del tennis spagnolo che ormai da qualche anno è, per qualità e quantità, al vertice dei valori tennistici. Intanto giunge la notizia di un inedito provvedimento preso dalla Federazione Internazionale nei confronti di Serena Williams, che il 12 settembre scorso, nella semifinale dell'Open Usa, si era esibita in una scenata nei confronti di una giudice di linea che l'aveva penalizzata con un fallo di piede. Serena è stata squalificata ma ha potuto tranquillamente giocare i tornei che aveva in programma, compreso il Masters femminile. Dopo tre mesi è stato deciso di infliggere alla Willams una multa di 80 mila dollari e un inedito (per il tennis) provvedimento di diffida che potrebbe avere conseguenze solo se la campionessa dovesse incorrere in atteggiamenti dello spesso tipo. Considerato che Serena può permettersi di pagare tranquillamente la multa, si ha l'impressione che il provvedimento sia stato studiato e confezionato su misura per lei. Serena potrà quindi difendere nel prossimo gennaio il titolo conquistato l'anno scorso nell'Australian Open e il primo posto in classifica.