Inter, ipoteca sul Campionato

MILANO - «Adesso sono ritornato bravo». Ironizza José Mourinho, al termine di una settimana davvero burrascosa, per lui e tutta l'Inter. Lo può fare, perché i nerazzurri hanno vinto e convinto contro la Fiorentina spumeggiante di Champions, nonostante il tabellino reciti un misero 1-0 e su rigore, per giunta. Lo può fare soprattutto perché la Juventus, prossima rivale nell'anticipo big match di sabato 5 dicembre e da tutti additata a inizio torneo come la rivale numero uno dei nerazzurri per il titolo nazionale, è sprofondata a Cagliari e ora insegue con ben otto lunghezze di distacco. Un vantaggio importante, forse già fondamentale (senza dimenticarsi il Milan), raggiunto soltanto alla fine di una gara dominata sotto il profilo del gioco ma ancor di più delle occasioni. Tante, clamorose. Tutte sprecate, nella maggior parte dei casi proprio da quel Milito che alla fine si è procurato e ha realizzato il rigore vittoria. Il nono gol della sua finora splendida stagione, una giocata decisiva che permette ai suoi tifosi di perdonargli lo scempio che fino a quel punto aveva fatto nell'area di rigore avversaria. Dove al solito s'era fatto trovare pronto nei momenti decisivi, ma per una volta li aveva sbagliati tutti, ma proprio tutti. Dal 20' del primo tempo, solo davanti a Frey, al 20' della ripresa, quando imbeccato da Stankovic era riuscito a mettere a lato un pallone che, per fare un esempio, a Cagliari, con enormi difficoltà in più, aveva messo di potenza alle spalle di Marchetti. Una crisi momentanea in zona gol quella di Milito, che per una volta è coincisa con quella che ormai sembra cronica del suo compagno di reparto Eto'o: candidato al Pallone d'oro, per quanto fatto col Barcellona, che ieri ha sbagliato un uno contro uno con Frey con rincorsa da metà campo e sette metri di porta a disposizione. Non da lui, davvero. E altro spreco per l'Inter, che a dieci minuti dal termine ha rischiato di pagare tutto insieme, con Gilardino, fantastico, che irride la coppia Samuel-Lucio e stampa un gran sinistro sul palo. Sarebbe stato un gol fantastico quanto ingiusto, ma così non è andato. Così come Samuel, beccato in una strattonata vicendevole con Dainelli, non è stato l'eroe di giornata. Sotto il diluvio di San Siro, che ha visto anche un 36enne cadere dal secondo anello e finire in ospedale in gravissime condizioni, colpendo tra l'altro in modo grave anche un altro tifoso. Dal diluvio, una volta ancora, è uscito di prepotenza il Principe. Un altro che, dopo una partita così, potrebbe aver tranquillamente detto: «Adesso sono ritornato bravo».