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Formula 1, la crisi è già finita

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Ferrari

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Sarà che secondo gli economisti la crisi mondiale sta passando. O forse a influire positivamente è l'effetto Todt, con la speranza che il neopresidente Fia riesca a ridare alla Formula Uno quello slancio che nell'ultimo periodo dell'era Mosley si era perso. Fatto sta che, dopo lo shock per l'addio al circus in rapida successione di Honda, Bmw, Bridgestone e Toyota, ieri sono arrivati alcuni timidi segnali di ripresa. La Volkswagen, per bocca del responsabile dell'attività sportiva Hans-Joachim Stuck, ha annunciato l'intenzione di entrare in Formula Uno dal 2012 come fornitore di motori. Le parole di Stuke sembrano in realtà rubate proprio a Max Mosley. Si elogia infatti la politica di riduzione dei costi, l'aumento di monoposto in griglia e si sostiene che in un futuro «con un motore "globale" affidabile e conveniente si potrà arrivare a 30 macchine». I membri della Fota saranno rimasti un po' perplessi, ma l'ipotetico ingresso della casa tedesca è sicuramente un buon auspicio per il mondo delle corse. Così come la decisione della Bmw di interrompere le trattative con il misterioso fondo svizzero Qadbak e cedere il team a Peter Sauber, che lo aveva gestito da solo fino al 2005. La cessione è vincolata all'ammissione al campionato 2010 e permetterà al team svizzero di preservare almeno 250 posti di lavoro dei 388 precedenti. La Sauber potrebbe essere motorizzata Ferrari e in quel caso da Maranello arriverebbe anche in prestito il pilota Fisichella. In ogni caso a salvare la presenza tricolore sulla griglia di partenza ci sarà Vitantonio Liuzzi, ieri confermato ufficialmente per un altro anno dalla Force India insieme ad Adrian Sutil. Per Trulli, invece, proseguono le trattative con la Lotus. Chi non sarà sicuramente al via della prossima stagione è invece Kimi Raikkonen, ormai a un passo dalla firma con la Citroen per disputare il Mondiale rally.

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