Conta solo vincere

Questa volta conta solo la vittoria. L'ultimo test di Novembre va in scena oggi al Del Duca di Ascoli (ore 15, diretta tv Sky Sport2/La7) dove l'Italia del rugby sfida i guerrieri delle Isole Samoa che la precedono di un solo posto (11° contro 12°) nel ranking mondiale. Per il sorpasso c'è bisogno della vittoria con 15 punti di scarto e non sarà così facile, considerato che nei tre precedenti l'Italia è stata sempre battuta. Per di più Mallett deve rinunciare al leader indiscusso della squadra, il capitano Sergio Parisse. Una maledetta distorsione riportata in allenamento ha causato la rottura del legamento crociato del ginocchio destro al fuoriclasse dello Stade Francais che dovrà stare lontano dai campi per almeno 4 mesi. Addio Samoa e, soprattutto, addio Sei Nazioni, la competizione-chiave della stagione ovale. Mallett ha organizzato subito il gruppo: gradi di capitano a Ghiraldini, leader-ombra del pack, maglia n.8 sulle capaci spalle di Zanni e ingresso dal primo minuto di Sole nella posizione di flanker. Per Zanni si tratta di un ritorno al suo ruolo naturale, dal quale si era spostato proprio per la presenza di un mostro come Parisse. Qualche perplessità riguarda il ritorno tra i titolari di Sole che, da tempo, non gioca 80' a questi livelli. Le ultime confortanti prestazioni dell'Italia A (vittorie contro Romania e Georgia) hanno messo in mostra giovani interessanti nel ruolo come Minto e Derbyshire, mentre nel giro c'è già Favaro. Sempre dl serbatoio della A di Gianluca Guidi e Giampiero De Carli Mallett ha pescato Riccardo Bocchino, promettente apertura viterbese oggi in panchina. Gli avversari prendono l'impegno a modo loro, come dimostrano i venti minuti di ritardo al Captain's run e l'atteggiamento scanzonato. Ma attenzione, in campo si trasformano. Strani tipi, questi isolani, contraddizioni viventi fatte rugbisti. Tranquilli e paciosi a riposo, quanto implacabili e durissimi in campo. Famosi per i loro placcaggi «definitivi», giocano un rugby fisico, indisciplinato e hanno grandi difficoltà in mischia ordinata e in touche, ma non dategli spazio con l'ovale in mano, diventano imprendibili. Il loro giocatore più famoso, Brian Lima, era chiamato il «chiropratico» per la capacità di spedire sul lettino dei sanitari gli avversari, ma prima e dopo la partita pregano uniti in un unico abbraccio. Inoltre, anche loro hanno una danza di guerra. Si chiama Siva Tau, la eseguono prima del calcio d'inizio ed è ispirata alle gesta del famoso guerriero Manu Samoa. A lui si ispirano quando si trasformano in implacabili macchine da rugby, c'è da sperare che oggi l'anima pacifica abbia il sopravvento.