Anche Djokovic infierisce su Nadal
RinoTommasi La Via Crucis di Rafael Nadal si è conclusa con la terza sconfitta su tre incontri in questa per lui sfortunata edizione del Masters, un torneo comunque che non era mai stato felice per lui anche nelle stagioni migliori. Nadal è stato sconfitto ancora una volta in due set per cui ha concluso la sua partecipazione senza la soddisfazione di un solo set. Aveva di fronte un Djokovic nemmeno lui in grande condizione e che ha vinto senza bisogno di giocare il suo miglior tennis. A quel punto il destino di Djokovic è passato nelle mani di Robin Soderling e di Nikolay Davydenko. Ha vinto il russo in tre set, di fatto eliminando il serbo dal torneo. Oggi le semifinali: Davidenko se la vedrà con Federer, Soderling con Del Potro. Non c'è stato bisogno del conteggio dei games. Una soluzione questa che ha gettato altri pesanti dubbi sulla formula del Masters. Non è importante che Andy Murray sia rimasto escluso per la differenza di un solo game nei confronti di Juan Martin Del Potro. Molte importanti competizioni nella storia dello sport sono state decise da minime differenze, un punto, un centesimo di secondo, un'inezia. Il problema è che quel game Murray lo aveva giocato senza sapere che poteva essere decisivo. Molti mi hanno rimproverato l'insistenza con cui ho sempre contestato la formula assai poco tennistica di questo torneo ma credo che proprio la conclusione del gruppo di Federer, Del Potro e Murray abbia dimostrato senza possibilità di equivoco che forse non avevo (e non ho) torto anche se ancor oggi nel più popolare sito tennistico (Ubitennis) alcuni appassionati hanno manifestato la loro solidarietà con questa formula. Comunque questo difetto non ha tolto nulla alla bellezza di un match che ha confermato le straordinarie qualità di Del Potro ma anche l'orgoglio e la classe di Federer che si è salvato da campione nel tie-break del secondo set dove Del Potro, che aveva vinto facilmente il primo set è stato in vantaggio per 5 a 4 con due servizi a disposizione. Li avesse trasformati Federer sarebbe stato eliminato. In linea teorica e con la personale certezza che questo non si sia verificato, dopo la conclusione del secondo set Federer e Del Potro avrebbero anche potuto mettersi d'accordo e decidere l'eliminazione di Murray, che a quel punto non avrebbe più potuto modificare il proprio bilancio di 44 game vinti e 43 perduti. Sono convinto che accordo non ci sia stato ma un regolamento non deve porre i giocatori nella condizione di poter manovrare a proprio vantaggio un risultato.