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Alessandro Fusco Un passo avanti.

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Oggia Udine (ore 15, diretta tv in simulcast Sky Sport 2/HD e La7) in questo Italia-Sudafrica sarebbe importante per la squadra di Nick Mallett dimostrare che il gioco italiano è in grado di coinvolgere anche i tre-quarti. I primi otto uomini hanno dominato gli avversari diretti nel match contro la Nuova Zelanda ma, con un tale predominio in mischia chiusa e una touche più che sufficiente, è arrivato il momento di dedicarsi alla costruzione del gioco d'attacco. I tesori di possesso assicurati dal lavoro del pack che conta su autentici fuoriclasse come Parisse e Castrogiovanni, su grandi campioni come Perugini e Mauro Bergamasco e su giovani di assoluto valore come Ghiraldini e Zanni vanno tramutati in opportunità per la fase offensiva. Inoltre, Gower ha dimostrato di poter rivestire i panni di mediano di apertura come nessuno ha fatto negli ultimi anni. L'ex-stella del Rugby XIII si è illustrato per le sue grandi doti difensive, ma anche per la sua indiscutibile leadership e la capacità di attaccare in maniera efficace la linea di difesa avversaria. Con le sue giocate ricche di inventiva e imprevedibilità è in grado di dettare linee di corsa interessanti per i centri. Contro gli Springboks Mallett regala una opportunità nel ruolo al giovane Sgarbi vicino a Garcia, ma è positiva la notizia del ritorno in campo nel campionato francese di Andrea Masi. Proprio l'ariete aquilano sembra il giocatore ideale per essere lanciato da Gower, se ne riparlerà per il prossimo Sei Nazioni. Intanto c'è da risolvere la pratica Sudafrica e non è per nulla agevole. Peter de Villiers, primo ct di colore alla guida delle antilopi, ha messo in campo la migliore formazione possibile, al netto degli infortuni. Chiaro, e gratificante, segnale di grande rispetto, se non di timore, per l'impegno con gli Azzurri. Del resto una eventuale figuraccia degli Springboks contro l'Italia aprirebbe una crisi in patria, visto che questo Tour ha registrato già tre sconfitte su tre partite. Un test contro la Francia (20-13) e due mid-week games contro squadre di club inglesi (i Leicester Tigers e i London Saracens) hanno mostrato una squadra che, sul finire della propria stagione, comincia a risentire degli impegni sostenuti. Le vittorie nella serie con i British&Irish Lions e nel Tri-Nations non possono non lasciare segni sia sul corpo che sulla mente dei guerrieri del Capo. Intanto, dopo l'enorme trionfo mediatico e di pubblico del match meneghino contro gli All Blacks, la scelta di Udine per la partita con i campioni del mondo non sta ripagando gli organizzatori. La prevendita è stata fiacca e i 23.000 tagliandi venduti potrebbero lasciare qualche vuoto sugli spalti. La necessità di ambientare i grandi eventi in grandi piazze in grado di rispondere a sollecitazioni di questo tipo dovrebbe indurre a una profonda riflessione.

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