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Allarme Matuzalem per la sfida col Napoli

Matuzalem (Foto Gmt)

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La Lazio è tornata ad allenarsi nel centro sportivo di Formello in vista della prossima sfida di campionato contro il Napoli, ma dal quartier generale biancoceleste non arrivano buone notizie: Matuzalem potrebbe saltare la prossima trasferta contro i partenopei. Il brasiliano ha un problema al calcagno, da dieci giorni segue un programma personalizzato di lavoro, ma ancora non riesce a correre. Il centrocampista ha rimediato una forte contusione durante l'ultima partita giocata all'Olimpico contro il Milan e ancora non è riuscito a smaltire il dolore.   Il tecnico Ballardini spera che il regista possa risolvere i problemi prima del delicatissimo confronto del San Paolo, anche perchè la rosa dei centrocampisti è ridotta all'osso. Baronio è tornato ad allenarsi con i propri compagni soltanto ieri, Dabo - ancora alle prese con la fascite plantare - questa mattina proverà a sostenere un leggero lavoro atletico, ma visto il perdurare del suo stop, non riuscirà a recuperare una condizione fisica accettabile prima di una decina di giorni. Fermo anche il giovane mediano Riccardo Perpetuini che ha un'infrazione al piede sinistro: con ogni probabilità non ci sarà neanche lui.   Al di là dei centrocampisti, l'allenatore dovrà cercare di disegnare la squadra anti-Napoli senza Siviglia: il difensore rischia di saltare anche la prossima sfida contro il Bologna per tornare a disposizione prima del derby in programma il prossimo 6 dicembre. In attesa del ritorno dei nazionali, Ballardini ha fatto disputare una partitella in famiglia. C'erano sia Ledesma che Firmani: nei prossimi giorni la situazione legata ai due «emarginati» potrebbe evolversi. Resta ai blocchi di partenza il lodo Pandev: dopo l'ennesimo rinvio l'avvocato del macedone Mattia Grassani si è sfogato a Sky Sport: «La nostra richiesta era una procedura d'urgenza datata 25 settembre - afferma il legale - si parla di quasi due mesi fa. Un ulteriore ritardo nei tempi di celebrazione di questo contenzioso - conclude Grassani - sarebbe da prendere come una sconfitta della giustizia sportiva e in particolare del procedimento arbitrale».  

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